Riassunto analitico
L’obiettivo dell’elaborato è quello di analizzare ed applicare il metodo algebrico, nato a fronte dell’evoluzione normativa in ambiente europeo e nazionale, previsto dalla DGR Lombardia n. 5223/2021 per l’espletamento della verifica di assoggettabilità a VIA di un nuovo impianto di recupero di rifiuti non pericolosi. La verifica di assoggettabilità a VIA ha lo scopo di verificare se, in base ai criteri elencati nell'Allegato V, Parte II, D.Lgs. 152/06, un progetto di cui all'All. B, L.R. Lombardia n. 5/2010, abbia possibili impatti ambientali tali da rendere necessario l'espletamento di una procedura di VIA ai sensi degli artt. 23 e 27-bis, D.Lgs. 152/06. La VIA, in particolare, è uno strumento nato per individuare e valutare gli effetti di un progetto su alcuni fattori ambientali e sulla salute umana, fornendo un metodo con cui valutare se dati progetti ottemperano al requisito di compatibilità ambientale. La prima fase dello studio ha riguardato l’analisi normativa per introdurre la Valutazione di impatto ambientale (VIA) e la Verifica di assoggettabilità alla VIA, regolamentate in Italia dal D.Lgs. n. 152/06, Parte Seconda, Titolo III. La seconda fase ha riguardato l’analisi del metodo algebrico previsto, la cui logica si basa sul concetto che l’inserimento di un nuovo progetto costituisce una variazione dei contributi di potenziale impatto sul territorio, i cui effetti devono essere adeguatamente individuati e valutati. Questo avviene mediante la determinazione di Indici di impatto, attraverso la caratterizzazione del progetto, del contesto ambientale e territoriale, confrontati con relativi valori di soglia di significatività, superati i quali, il progetto sarebbe da sottoporre a procedura di VIA. La terza fase ha previsto l’applicazione del metodo al progetto di un impianto di recupero (R13, R3) di rifiuti non pericolosi, il cui scopo principale sarà recuperare, ai fini dell’utilizzo energetico: - il rifiuto derivante dall’attività di manutenzione delle aree verdi pubbliche e private; - materiali/rifiuti derivanti da attività selvicolturale. Tramite un processo di selezione/cernita manuale seguite dalla triturazione, il prodotto che si otterrà dal recupero sarà cippato che avrà le caratteristiche previste dalle specifiche fissate dalle norme UNI EN ISO 17225-1 e 17225-9. L’analisi ha quindi previsto: - la caratterizzazione dell’impianto: definizione del ciclo produttivo sulla base dell’obiettivo imprenditoriale nel rispetto della normativa vigente in ambito di gestione dei rifiuti; - l’analisi ambientale: inquadramento territoriale, individuazione degli elementi di vulnerabilità nell’intorno di 1 km e degli stressor nell’intorno di 1,5 km; - l’analisi dei dati: calcolo degli indici di impatto e inserimento dei dati sull’applicativo per l’ottenimento dell’esito della valutazione. I risultati ottenuti danno dimostrazione che il progetto presenta impatti inferiori alle soglie di significatività: pertanto, l’autorità competente valuterà l’eventuale presenza di condizioni di criticità territoriali che determinano l’assoggettabilità a VIA. Infine, sono stati valutati i punti di forza e di criticità del metodo, in un’ottica basata sul principio di azione preventiva, secondo cui la migliore politica ambientale consiste nel prevenire gli effetti negativi legati alla realizzazione dei progetti, anziché combatterne successivamente gli effetti.
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