Riassunto analitico
L’evoluzione degli strumenti finanziari e l’ampliamento delle soluzioni di risparmio sono dei fenomeni sempre più diffusi, a cui le istituzioni nazionali e i regolatori sovranazionali prestano un’attenzione crescente. L’attuale quadro regolamentare in materia si fonda sulla direttiva MiFID II, principale fonte di riferimento a livello europeo, che ha come finalità generali la tutela dell’investitore, nella sua veste di consumatore di servizi finanziari, e la salvaguardia del funzionamento dei mercati finanziari, in termini di efficienza, resilienza e trasparenza. Il presente lavoro si concentra sulle misure adottate per la protezione del risparmiatore, illustrando le disposizioni della normativa e la loro traduzione in ambito operativo, tenendo conto delle eventuali criticità che possono insorgere nella loro applicazione. Nella prima parte viene effettuata una panoramica della direttiva MiFID II, con la descrizione delle sue finalità principali, delle motivazioni e dei processi regolamentari con cui si è giunti alla sua emanazione. Segue un’esposizione dei presidi strettamente connessi alla relazione diretta tra investitore e intermediario, quali la valutazione di adeguatezza e appropriatezza, la product governance e la disciplina di conflitti di interesse e inducements. Successivamente, il focus viene indirizzato sulle disposizioni riguardanti la definizione del profilo di rischio del cliente, attività cruciale per la sua tutela. Vengono illustrati gli orientamenti della normativa, ovvero l’utilizzo del questionario di profilatura e i relativi ambiti di indagine, e alcune indicazioni provenienti dalla letteratura, dalla finanza classica a quella comportamentale, con particolare riferimento alla rilevazione della tolleranza al rischio del risparmiatore. Si riporta poi una breve analisi di un campione di questionari utilizzati da intermediari bancari italiani, al fine di illustrare l’effettiva aderenza degli stessi rispetto ai precetti del regolatore. Questa analisi mostra come i questionari rispettino solo in parte le indicazioni derivanti dalla normativa, e che potrebbero essere migliorati anche alla luce dei suggerimenti della letteratura. In conclusione si osserva come il quadro regolamentare relativo alla protezione del risparmiatore, seppur possa essere oggetto di alcuni perfezionamenti, risulta sostanzialmente completo, e che la sua efficacia dipende dalle modalità con cui viene tradotto e applicato dagli intermediari.
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