Riassunto analitico
L'efficacia clinica del concetto di osteointegrazione introdotto da Brånemark e colleghi negli anni '60 del secolo scorso ha rivoluzionato la pratica clinica dell'odontoiatria. Gli impianti dentali rappresentano oggi la terapia di elezione per la sostituzione dei denti mancanti. Le protesizzazioni complete implanto-supportate sono una buona opzione di trattamento per i pazienti completamente edentuli, e permettono di conseguire una riabilitazione orale completa e funzionale. Sebbene gli impianti endossei abbiano un risultato prevedibile e un dimostrato successo a lungo termine, talvolta falliscono. Diversi studi clinici hanno riconosciuto fattori di rischio che possono portare all'insuccesso implantare. I fallimenti implantari sono classificati come primari (precoci) quando l’organismo non è in grado di stabilire l'osteointegrazione o secondari (tardivi) quando il corpo non è in grado di mantenere l'osteointegrazione raggiunta. Diversi fattori locali e sistemici, come la mancanza di stabilità primaria, il trauma chirurgico e i fenomeni infettivi, possono ricoprire un ruolo importante nell’ostacolare il normale processo di guarigione ossea attorno agli impianti e può successivamente portare a un fallimento precoce dell'impianto. D'altra parte, il sovraccarico occlusale in fase provvisoria e le malattie perimplantari possono condurre a fallimento tardivo. I fallimenti interessano i pazienti completamente edentuli più frequentemente dei pazienti parzialmente edentuli, e sembrano verificarsi circa tre volte più frequentemente nell’osso mascellare rispetto alla mandibola. I dati istologici sembrano confermare la combinazione di fattori traumatici e infettivi. Malgrado un elevato tasso di sopravvivenza delle protesi implanto-supportate e i notevoli miglioramenti in odontoiatria implantare, le complicanze estetiche, biologiche e tecniche sono ancora frequenti; ciò significa che una notevole quantità di tempo alla poltrona deve essere accettata da pazienti e clinici per la soluzione di queste problematiche. Alcune recenti revisioni sistematiche hanno dimostrato sotto molti aspetti una curva di apprendimento positiva in campo implantare, rappresentata da minori fallimenti e minore incidenza di complicanze biologiche riportati negli studi clinici più recenti. Tuttavia le complicanze tecniche sembrano essere in aumento e si richiedono soluzioni che rendano il trattamento implantare un'opzione terapeutica ancora più prevedibile e sicura. Il fallimento protesico è meno frequente del fallimento implantare, tuttavia quando questi si realizzano insieme si crea un problema clinico e biomeccanico di non facile soluzione sia per i chirurghi orali che per i protesisti. Lo scopo della nostra ricerca è quello di indagare tutte le possibili variabili coinvolte in un rifacimento implanto-protesico e di descrivere un protocollo diagnostico, chirurgico e restaurativo razionale e standardizzato che cerchi di garantire i migliori risultati in caso di reintervento chirurgico e protesico. Nel corso di questi tre anni di Dottorato di Ricerca abbiamo eseguito, innanzitutto, un'analisi approfondita della letteratura ad oggi disponibile, e secondariamente abbiamo progettato e sperimentato clinicamente tecniche e materiali innovativi particolarmente adatti, a nostro parere, ad affrontare tali casi.
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Abstract
The clinical effectiveness of the osseointegration concept introduced by Brånemark and colleagues in the 1960s has revolutionized the clinical practice of dentistry. Dental implants are now the preferred line of treatment for the replacement of missing teeth. Additionally, implant-supported full-mouth prostheses are a good treatment option for patients who are completely edentulous, achieving a comprehensive and functional oral rehabilitation.
Although endosseous implants have a predictable outcome and long-term success, they sometimes fail. Several clinical studies have recognized risk factors that may lead to implant failure. Implant failures are categorized as primary (early), when the body is unable to establish osseointegration, or secondary (late), when the body is unable to maintain the achieved osseointegration and a breakdown process results.
Several local and systemic factors, such as lack of primary stability, surgical trauma, and existing periodontal infection, may play an important role in hindering the normal process of bone healing around implants and can subsequently lead to early implant failure. On the other hand, provisional overload and microbially induced peri-implant diseases are associated with late implant failure. Implant failure is twice as common among completely edentulous patients as among partially edentulous patients. Both early and late implant failures appear to occur approximately three times more frequently in the maxilla than in the mandible.
The results of histologic studies seem to provide in-depth knowledge about the mechanism of failing osseointegrated implants: these failures seem to be caused by a combination of traumatic and infective factors.
Despite of high survival rate of implant-supported prostheses and substantial improvements within implant dentistry over time, esthetic, biologic, and technical complications are still frequent. This, in turn, means that a substantial amount of chair time has to be accepted by the patient and dental services. Some recent systematic reviews demonstrated in many aspects a positive learning curve in implant dentistry, represented by lower failure and complication rates reported in more recent clinical studies. It is, however, of outmost importance that the industry, the scientific community, and clinicians worldwide work together to identify failures, complications, and weaknesses in implant dentistry and develop solutions that make implant treatment an even more predictable and safe therapeutic option.
The survival rates of prosthetic restorations may be unaffected, this due to the possibility that sufficient implant units still exist after loss or removal of failed implants. Thus, the need for implant-prosthetic retreatments is less common than failed implants retrieval, however it represents a demanding clinical and biomechanical issue, both for oral surgeons and prosthodontists. The aim of our research was to investigate all possible variables involved in dental implants failure and to depict a rational and standardized diagnostic, surgical, and restorative protocol to ensure the best outcomes for surgical and prosthetic reinterventions. We performed, first, an in-depth analysis of currently available literature up to year 2017, and secondarily a description of innovative techniques and materials we developed and applied in such cases.
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