Riassunto analitico
Nel panorama delle forme farmaceutiche solide orali, le capsule rigide e molli occupano, insieme alle compresse, una posizione di primissimo piano. Uno dei motivi di questo successo è rappresentato dalla loro versatilità: infatti, esse possono essere riempite con varie combinazioni di prodotti solidi (polveri, granulati, pellets), liquidi (oli), paste, compresse e anche capsule più piccole. Gli involucri capsulari sono frequentemente costituiti da gelatina e tra le possibili complicazioni nell’uso di questo materiale, la provenienza animale della gelatina può rappresentare una violazione delle restrizioni alimentari imposte dalla religione agli osservanti ebrei, musulmani, buddisti e indù. Allo stesso modo i moderni sostenitori della dieta vegetariana o vegana sceglieranno arbitrariamente di evitare ogni tipo di contaminazione con gli ingredienti di origine animale. A tali limitazioni, culturali o personali, si aggiunge il fenomeno del rischio di cross-linking ossia di reticolazione della gelatina, possibile ostacolo alla corretta dissoluzione dell’involucro capsulare. La sensibilità delle capsule di gelatina alla temperatura, all’umidità e alle radiazioni UV esige, inoltre, speciali procedure di confezionamento e di stoccaggio, tali da garantire la stabilità del prodotto per l’intero periodo di validità. Le norme riguardanti l’utilizzo della gelatina nelle formulazioni per uso orale, impongono, infine, il rispetto di requisiti tossicologici piuttosto severi, tra questi l’assoluta assenza di contaminazione della materia prima con qualunque forma trasmissibile di encefalopatia spongiforme bovina. Come risposta a queste problematiche, recentemente, è cresciuto l’interesse nei confronti di possibili materiali sostituti della gelatina e tra i numerosi candidati solo pochi polimeri hanno raggiunto una reale rilevanza commerciale. Nella presente tesi, tra i possibili sostituti della gelatina, sono stati presi in considerazione materiali “animal-free” come l’idrossipropilmetil-cellulosa (HPMC), il pullulano, l’amido in forma amorfa e l’amido combinato agli estratti d’alga marina.
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