Riassunto analitico
Mai come nell’ultimo decennio, le profonde e strutturali trasformazioni che hanno investito lo scenario competitivo mondiale del mercato delle piastrelle di ceramica ne hanno messo in discussione il futuro stesso del settore. In questo contesto di grande incertezza, la crescente pressione concorrenziale va a minare pericolosamente le fonti del vantaggio competitivo mantenuto per anni dalle imprese ceramiche italiane, mettendo in discussione la validità delle strategie e degli strumenti di intervento rivelatisi fino ad oggi vincenti ed inducendole alla ricerca di nuovi approcci al mercato estero. In particolare, a seguito di un’approfondita analisi degli indicatori economici del settore, la scelta di internazionalizzare la produzione diventando insider dei mercati più dinamici, che sono oggi anche i più lontani, appare “quasi obbligata” al fine di evitare la progressiva erosione del vantaggio competitivo. Il presente elaborato ha l’obiettivo di far luce sulla valutazione che i principali imprenditori e manager del distretto di Sassuolo danno dei vari fattori competitivi, per spiegare le logiche che hanno orientato, che orientano e che orienteranno in futuro, le decisioni strategiche adottate a livello internazionale e le conseguenti ricadute sul sistema distrettuale nel suo complesso. Nello specifico ci si è focalizzati sul ruolo rivestito dagli investimenti diretti esteri nelle percezioni dei principali attori del distretto, per capire, cioè, se guardano ad essi con una certa dose di lungimiranza, riconoscendo loro la dovuta importanza come strategia per mantenere una posizione di alto profilo su scala globale, oppure se, nonostante la diagnosi condivisa degli avvenuti cambiamenti che hanno ridisegnato la mappa geografica e competitiva dell’industria delle piastrelle, sia ancora forte la convinzione di poter contare sui “vecchi” e tradizionali punti di forza.
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