Riassunto analitico
La bonificazione dei territori incolti e abbandonati è stato un tema che ha accompagnato la politica italiana fin dalla creazione di uno Stato nazionale. All’indomani del primo conflitto mondiale la questione si pose sia come obbiettivo economico per il recupero produttivo di territorio che come opportunità di assorbimento sociale di malcontento di reduci e contadini poveri che la guerra aveva reso insofferenti del sistema politico. Ereditando la legislazione e le prime azioni concrete dei governi liberali iniziate a fine Ottocento, il fascismo diede ulteriore impulso alla realizzazione di una completa ed efficiente rete di bonifiche in grado di risolvere antichi problemi di assetto territoriale e di rispondere alle crisi di sistema che durante il Ventennio si verificarono. Attuò una politica di opere pubbliche che in tema di bonificazione avevano nel concetto di bonifica integrale elaborato da Arrigo Serpieri il punto qualificante per una moderna sistemazione tanto del governo del territorio quanto del mondo agricolo che stava alla base della creazione del benessere nazionale. Come la battaglia del grano, quella della bonifica costituiva per il regime l’immagine di una società in grado di rispondere ai bisogni sociali di una moderna società di massa attraverso l’impiego di uomini che fidavano in uno Stato a guida forte organizzato in modo corporativo.
Se la storia della bonifica è lo specchio della storia d’Italia e ne riflette l’andamento oscillante, con la contraddizioni proprie di un paese con particolarità così diverse a tutti i livelli, le regioni attraversate dal Po, che avevano iniziato assai prima dell’unificazione del Paese opere di assetto idrologico e trasformato le colture da estensive in intensive, più adatte alla resa delle coltivazioni, furono sede di moderne realizzazioni di bonifica integrale. Il comparto Parmigiana-Moglia è uno di questi esempi. In esso si trovano tuttora in funzione le opere pubbliche che furono realizzate in buona parte tra gli anni venti e trenta del secolo scorso.
Quello della bonifica, dunque, è un argomento peculiare della storia d’Italia che ha interessato tutta la sua storia politica dall’inizio dello Stato unitario. Un argomento che contiene temi complessi e complessivi che legano città e campagna, processi industriali e innovazioni agricole, governi liberali e fascismo, fino alla costruzione della Repubblica e della democrazia parlamentare. Temi di politica sociale, quindi, e di sviluppo tanto ambientale quanto produttivo. Temi antichi come l’incolmabile divario Nord Sud, di cui proprio la bonificazione testimonia l’ampiezza e la complessità stessa in termini orografici ma soprattutto storico culturali. Bonifica, territorio, innovazioni e difesa del suolo e degli assetti produttivi agricoli sono argomenti prioritari tutt’ora. L’Italia è un paese in cui il controllo idrogeologico deve funzionare, pena la devastazione del territorio e l’arretramento socio culturale del sistema. Per non parlare degli ingenti fondi pubblici che la non curanza degli assetti idrici richiede ogni volta che assistiamo a disastri che ne sono la conseguenza.
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Abstract
ABSTRACT
The reclamation of territories and restore of uncultivated and abandoned fields were a theme that accompanied Italian politics since the creation of a National state. In the years after the First World War the question was an economic aim of farming yielding such as opportunities against social discontent of veterans and poor peasants that the war made impatient of the political administration.
Inheriting the legislation and the first concrete actions of the Liberal governments started in the late nineteenth century, fascism gave new energy for a large program to realize a complete and efficient network of reclamation to putting into practice for a policy of public works that were the conception of integrative reclamation, planned by Arrigo Serpieri, as basic principle and key point for a modern agricultural settlement.
As the battle of grain, the reclamation of territories marked during the fascist regime the image of political administration able to answer the social needs of a modern mass society trough people effort, which trusted in a state government with strong leadership and organized in corporation, characterized by social symbol of ruralism.
If the history of reclamation represented the most comprehensive history of Italy and reflect trend and peculiarity, the territories crossed by Po river, which began long time before the unification of the country to realize works of hydrology and consequents transformations of cropped lands by extensive in intensive, more yielding, were home to modern achievements of reclamation. The local department of Parmigiana-Moglia is a representative model. In this district are still operating public works created in large part since the first post-war period to early twenties of the last century.
Reclamation evolution, therefore, is a particular aspect of the Italian history from beginning of the unitary state. A part of our history that contains complex issues concerning relations between town and country, industrial development and agriculture, different political regimes as liberalism and fascism; about social policy aspects such as environmental development and productive aims. Topics ancients and the heavy gap North South, whose own the realization of this vast and important public work testified it. Theme never solved and still presents.
Italy is a country where hydrological control must work, to preserve the territory against devastation. Such as many public funds requested by carelessness of territory.
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