Riassunto analitico
L'elaborato offre una panoramica sui rischi fiscali derivanti dallo svolgimento dell’attività di impresa in contesti internazionali, concentrandosi sul rischio della doppia imposizione giuridica sui redditi transnazionali a causa della sovrapposizione di pretese impositive tra due o più Stati e le soluzioni prospettate dalla comunità internazionale. Il primo capitolo si concentra sulla comprensione del fenomeno della doppia imposizione internazionale e degli strumenti adottabili per il contrasto di tale fenomeno, di conseguenza si rende necessario partire dalle nozioni giuridiche di diritto tributario internazionali e dallo studio del sistema gerarchico delle fonti in ambito internazionale in relazione all’ordinamento giuridico interno. La soluzione adottata dalla seconda metà del novecento per contrastare la doppia imposizione giuridica è rappresentata dai trattati internazionali, la cui disciplina rientra nell’ambito della Convenzione di Vienna del 1969 che ci illustra le fasi del processo di formazione dei trattati e l’entrata in vigore di quest’ultimi. Si è, così, offerto un excursus storico sull’evoluzione di quest’ultimi e sui punti chiave che hanno portato alla scelta del Modello OCSE, e del suo Commentario, quale punto di riferimento per la stipula della stragrande maggioranza delle convenzioni fiscali internazionali. L’elaborato prosegue con il secondo capitolo concentrando l’analisi sulle norme dispositive del Modello OCSE, in particolare sulla tassazione dei redditi di impresa, di cui all’articolo 7 del Modello OCSE, e il riparto della potestà legislativa tra gli Stati contraenti. Non è possibile, però, affrontare l’argomento senza fornire una definizione del concetto di stabile organizzazione, articolo 5 del Modello OCSE, e le implicazioni derivanti dal riconoscimento di una sede fissa d’affari in uno Stato estero. Infine, l’ultimo capitolo vuole fornire una panoramica sulla tassazione dei dividendi transnazionali, tema di ampi dibattiti politici fin dai primi anni del ‘900, e delle agevolazioni convenzionali previste sulla tassazione alla fonte. In materia è importante comprendere il concetto di “beneficiario effettivo” dei dividendi, la cui verifica deve essere fattuale e sugli effettivi poteri di gestione dei redditi percepiti. Non è possibile parlare di dividendi senza citare la direttiva madre-figlia, regime agevolativo per i dividendi infragruppo distribuiti all’interno del territorio dell’Unione Europea, la quale si è posta l’obiettivo di eliminare la cosiddetta doppia imposizione economica.
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