Riassunto analitico
Il seguente lavoro di tesi ha l’obiettivo di illustrare i concetti psicologici fondamentali elaborati dallo psicologo Pierre Janet, in particolare quelli di psicoastenia e funzione del reale, presentando l’attualità del suo pensiero filosofico. Nel primo capitolo viene offerta una breve presentazione della biografia di Janet e sono esposte le linee principali del suo pensiero: la tesi sull’automatismo psicologico, i concetti di tensione psicologica e funzione del reale, le caratteristiche dell’analisi psicologica e le teorizzazioni più mature riguardo alla psicologia della condotta. Nel primo capitolo viene, quindi, analizzato il pensiero filosofico di Pierre Janet. L’autore, attraverso l’analisi psicologica, ipotizza innanzitutto due attività differenti della mente: un’attività conservatrice o automatica che rende possibile le associazioni e la memoria, e un’attività creatrice o di sintesi, che permette la costruzione di nuove combinazioni della coscienza e l’adattamento con la realtà. Quando un soggetto si abbandona alla sola attività automatica lo fa a causa di un restringimento del campo della coscienza, ovvero una diminuzione manifesta del numero di fenomeni simultanei che possono essere percepiti dalla mente in ogni istante. La conseguenza è una disaggregazione dei fenomeni psicologici. La psicoastenia sembra consistere, per l’autore, in un abbassamento della tensione psicologica e nervosa, causando la perdita della funzione del reale, ovvero della capacità di agire su oggetti esterni e di cambiare la realtà. Con il maturare delle sue riflessioni Janet elaborò un modello psicologico basato sull’evoluzionismo, denominato psicologia della condotta, con l’intento di creare una terapia psicologia che potesse, attraverso l’esercizio all’azione, aumentare le forze psicologiche del paziente e aiutarlo a recuperare quelle perdute. Nel secondo capitolo è poi stata analizzata la fecondità delle concezioni psicologiche e filosofiche janetiane nel corso del ‘900, ovvero la loro influenza sulla psicoanalisi di Sigmund Freud e Carl Gustave Jung, sul pensiero di Henri Bergson, di Eugène Minkowski e Ludwig Binswanger. Concludendo, nell’ultimo capitolo, è stato preso in esame il concetto attuale di depressione: sono state illustrate le affinità e le divergenze tra l’interpretazione della psicoastenia da parte di Janet e la riflessione psicologica contemporanea.
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