Riassunto analitico
Già dalla seconda metà del Novecento, per rispondere ad una società divenuta sempre più dinamica e complessa, a livello educativo si è intrapreso un percorso sempre più interdisciplinare. Si tende sempre di più a parlare, invece, di scienze dell’educazione per indicare una disciplina plurale e più dialogante con gli altri saperi ed altre teorie. Per poter meglio affrontare i problemi educativi, le scienze dell’educazione si rifanno a molteplici settori disciplinari; come quello psicologico, sociologico, metodologico-didattico, e antropologico. L’attenzione di questo elaborato vuole concentrarsi proprio su uno di questi saperi peculiari, cioè la teoria psicoanalitica. Il dialogo tra scienze dell’educazione e psicoanalisi può avvenire ed è già avvenuto per molteplici finalità. L’obiettivo di questo elaborato è quello di provare a delineare e a riflettere su un’educazione “al, del, e svolta con desiderio”. Essa può essere teorizzata in modo da attivare la creatività, la trasgressione e il piacere all'interno degli ambienti scolastici e di apprendimento. Sarebbe opportuno creare spazi, dove gli insegnanti e educatori possano aver il tempo di conoscere i loro studenti e allo stesso tempo, spazi aperti di discussione per formare un pensiero critico e aperto al confronto. Dovrebbe essere pensato un processo educativo che incoraggi la particolarità degli studenti e delle studentesse, e che metta in discussione i presupposti normativi su ciò che è un "buon" discente e ciò che non rende tale un altro o altra. Nello stesso tempo, grazie a questi presupposti si potrebbe educare alla democrazia e alla pace. La psicoanalisi è in grado di dare all’educazione validi strumenti per leggere queste dinamiche nascoste e progettare modelli operativi e di intervento efficaci.
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