Riassunto analitico
La ricerca si concentra sul valore dell’esperienza estetica nella progettazione educativa. L’elaborato si struttura in quattro capitoli che affrontano: il problema estetico nel discorso pedagogico, attraverso il contributo di tre autori, ovvero Dewey, Bruner e Danilo Dolci. Dewey, in Arte come esperienza, propone una teoria dell’arte in profonda connessione con la vita. Bruner, ne Il conoscere, saggi per la mano sinistra , compone un saggio a partire da propri interventi e seminari a proposito dei molteplici modi di conoscere. In particolar modo, il pensiero metaforico non sussiste soltanto per ottemperare all’esigenza di aprire un varco sul significato soggettivo dell’esperienza, ma per offrire al soggetto l’esperienza inedita dell’universale, che rapprende, comprende e racchiude, conflitti prodotti dall’ambiguità del reale. Danilo Dolci, nel saggio Dal trasmettere al comunicare, utilizza un ampio numero di parole inerenti al campo semantico dello sguardo, del guardare, del vedere, dell’immagine. Partire da sé, dal rapporto con le immagini del mondo, è l’avvio di un percorso di riposizionamento esistenziale in cui la crescita, l’evoluzione, il cambiamento non possono prescindere dall’incontro, attraverso la domanda, con l’irriducibile alterità dell’altro. Questo processo richiede dei puntelli poetici che partono dalla vita per condensarsi possono nelle forme dell’arte visiva, per far ritorno alla vita. Il secondo capitolo, Estetica fra fenomenologia e neuroscienze, si compone di due paragrafi: nel primo, dal titolo Estetica e fenomenologia: un ponte fra io e mondo, il problema estetico nel discorso pedagogico si arricchisce ulteriormente attraverso il contributo di Annamaria Contini: l’Autrice, nel saggio Estetica e diversità culturale, prende in esame il rapporto tra estetica e fenomenologia, definitosi nell’alveo della cultura italiana a partire dal contributo di Antonio Banfi e degli allievi, Luciano Anceschi e Dino Formaggio. Nel secondo paragrafo, Per una naturalità dell’esperienza estetica, le teorie filosofiche, psicologiche e pedagogiche che propongono una concezione specifica di esperienza estetica, arte e vita, assumono uno spessore ulteriore alla luce delle recenti scoperte avvenute nel campo della neurobiologia e delle neuroscienze. Il terzo capitolo, Esperienza estetica ed educazione, si compone di due paragrafi: Il métissage: memoria, incontro, diversità; Il problema della diversità culturale al museo. In questo capitolo si prenderà in considerazione il concetto di métissage come paradigma e come contesto per elaborare un pensiero meticcio attraverso l’arte e l’allestimento museale. Nel quarto ed ultimo capitolo verrà presentato il progetto Ornamento. Il progetto di approfondimento a partire dalla mostra “What a wonderful world” intreccia la collaborazione di diversi stakeholders, tra cui la Fondazione Palazzo Magnani, l’Università degli Studi di Modena e Reggio, Officina Educativa, alcune scuole primarie del territorio, uno spazio educativo interdisciplinare e la scuola secondaria di primo grado “Aosta”. Io, Susanna Stagnini, e la mia collega, Eleonora de Crescenzo, in qualità di studentesse presso la facoltà di Scienze Pedagogiche, abbiamo svolto il progetto di Tirocinio presso Officina Educativa, collaborando alla realizzazione della tranche che ha visto coinvolte le classi terze della scuola secondaria di primo grado “Aosta”.
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