Riassunto analitico
La presente tesi è stata svolta presso uno Studio di Ingegneria che si occupa di consulenza ambientale. Lo scopo principale di questo lavoro è descrivere le fasi che coinvolgono la realizzazione di un impianto di autodemolizione, partendo dalla valutazione del quadro di riferimento ambientale e dalla descrizione del sito scelto per la costruzione, fino a giungere al collaudo di tale impianto, descrivendo i processi che avvengono al suo interno e le tecnologie adottate, insieme alla valutazione degli impatti ambientali sulle principali matrici coinvolte. La valutazione del quadro di riferimento ambientale è il primo stadio della progettazione e ha come scopo la descrizione del sito di ubicazione dell’impianto e dell’analisi dettagliata di tutte le componenti ambientali principali (suolo e sottosuolo, ambiente idrico, atmosfera, vegetazione, flora e fauna). Successivamente, è stato analizzato il quadro di riferimento programmatico, per verificare la coesistenza dell’opera con lo scenario in cui è inserita. L’ultima parte della progettazione riguarda il quadro di riferimento progettuale: esso è incentrato sul funzionamento e sulla descrizione dell’impianto che sarà realizzato. In questa fase sono stati descritti il layout e l’organizzazione dell’opera: ogni area, infatti, deve essere ben definita e deve avere una sua specifica funzione; bisogna considerare che un impianto di questo tipo tratta un rifiuto (un veicolo a fine vita - VFU) che viene preso in carico come rifiuto pericoloso e che viene poi convertito in parti di ricambio e in molteplici rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi. In questo processo si generano, quindi, rifiuti estremamente eterogenei che devono essere stoccati e trattati nel modo opportuno. In seguito, ci si è occupati della descrizione degli impianti di servizio: un impianto di questo tipo, infatti, necessita di numerose strutture e opere senza le quali non potrebbe funzionare. È stata, inoltre, effettuata un’analisi degli impatti ambientali (emissioni in atmosfera convogliate e diffuse, inquinamento del suolo e delle falde, inquinamento delle acque di processo, emissioni acustiche) e delle possibili forme di mitigazione degli stessi. La fase seguente riguarda le procedure di collaudo, che permettono di verificare la rispondenza dell'opera progettata all’effettivo funzionamento della stessa nonché alla rispondenza dei requisiti di legge e delle prescrizioni dell’Atto autorizzativo. Successivamente si è ipotizzato un possibile ampliamento dell’impianto: anche questa analisi ha evidenziato l’importanza di prevedere le future condizioni di funzionamento e altresì le variazioni che una tale scelta comporterebbe nell’impianto rispetto alla sua condizione di esercizio ordinaria. L’ampliamento è possibile solo nel caso in cui la sua pressione ambientale rientri negli scenari programmatici e ambientali del sito dell’insediamento. Nel caso in esame è stato possibile dimostrare, ipotizzando l'installazione di un mulino trituratore per la frantumazione dei rifiuti all'interno dell'impianto già esistente, che l'implementazione comporterebbe una variazione sostanziale accettabile, ma comunque soggetta sia ad una successiva V.A. che ad una modifica sostanziale dell’Autorizzazione Unica. Infine, sono state proposte delle possibili certificazioni ambientali di cui l’impianto potrebbe decidere di dotarsi, per migliorare la sostenibilità ambientale del proprio processo e, al tempo, stesso per potersi rivolgere ad utenze di élite sul mercato.
|