Riassunto analitico
Nella società odierna è sempre più rilevante il tema relativo all’incontro con l’altro e la valorizzazione delle differenze individuali. Siamo abituati a convivere con una moltitudine di persone diverse tra loro per appartenenze, religione, cultura, interessi, valori e modi di vita. La diversità e la valorizzazione della stessa diventano quindi sempre più centrali per una positiva e rassicurante convivenza. Nel presente elaborato si è cercato di mettere in luce proprio questo aspetto, nel tentativo di capire come sia possibile migliorare le relazioni intergruppi. Per farlo si è partiti dalla somministrazione di un questionario, che ha consentito di analizzare e indagare gli atteggiamenti, il contatto e il grado di umanità nei confronti di soggetti affetti da disabilità. Come in ogni processo di conoscenza ognuno di noi contribuisce tramite preconcetti e idee che ha relativamente a qualcosa o qualcuno. Proprio per questo nel primo capitolo è stato affrontato il tema del pregiudizio, indagando le origini e analizzando i contributi di diversi autori. È stato possibile definirlo e comprendere le sue sfumature, ma soprattutto prendere coscienza che costituisce un fenomeno che abita la nostra quotidianità e che è del tutto normale. Il secondo capitolo si è soffermato invece sul tema della deumanizzazione, come atteggiamento negativo nei confronti di tutti coloro che non appartengono all’ingroup di origine. Sono stati presi in considerazione sia le modalità esplicite di manifestazione, che quelle implicite, andando ad analizzare i contributi dei principali autori. Nel terzo capitolo si è tentato di dare alcune ipotesi risolutive per diminuire gli atteggiamenti di infraumanizzazione e di discriminazione nei confronti di tutte quelle persone che non rientrano nel nostro gruppo di appartenenza o che vengono considerati diversi. L’attenzione si è soffermata in particolare sull’ipotesi del contatto di Allport e sul Secondary Transfer Effect (STE). Infine, nel quarto ed ultimo capitolo vengono presentati e discussi i risultati del questionario. I dati emersi sono confortanti e sostengono l’efficacia dell’effetto secondario del contatto. Quest’ultimo aspetto, in particolare, è stato motivo di riflessione per rilanci pedagogici capaci di dare spunti importanti per il mondo scolastico e per la società.
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