Riassunto analitico
La discriminazione che mira all’immagine corporea degli individui è un fenomeno sempre esistito, che nell’era digitale non ha arrestato il suo dilagarsi. In passato “la vergogna del corpo” era invisibile o quanto meno limitata alla condanna verbale mentre oggi alle persone è data la possibilità di condividere i propri sentimenti, atteggiamenti e pensieri in modo anonimo e senza censure. Questo problema è presente nella nostra società, sui social, nel campo della moda, dello spettacolo ma anche della politica, e ciò è testimoniato dai numerosi eventi di cronaca che si sono verificati negli ultimi anni, che hanno coinvolto sia le donne che gli uomini. Abbiamo svolto un esperimento per analizzare quanto commenti e giudizi di body shaming siano generati da candidati politici grassi. Il disegno sperimentale è di tipo 2 (grasso vs magro) x 2 (donna vs uomo). Abbiamo manipolato la fisicità di due candidati fittizi, un uomo e una donna e abbiamo ipotizzato che il candidato obeso avrebbe ricevuto valutazione più negative di quello normopeso (Ipotesi 1) e che questa influenza sarebbe stata più accentuata nel caso della candidata di genere femminile (Ipotesi 2). I risultati hanno mostrato che i commenti positivi per la donna magra e quelli negativi per l’uomo grasso sono sovrarappresentati. Nella valutazione del manifesto il risultato dell’analisi ha mostrato il solo effetto principale del fattore fisicità. Indipendentemente dal genere, quindi, il/la candidato/a magro/a, riceve una valutazione più positiva rispetto a quando lo stesso target è stato ingrassato, in linea con la nostra ipotesi 1. L’analisi sull’impressione di competenza ha mostrato anche qui il solo effetto del fattore fisicità; infatti, i partecipanti hanno valutato il candidato magro come più competente rispetto a quando lo stesso target è stato ingrassato. L’analisi condotta sull’impressione di onestà non ha mostrato nessun effetto significativo del fattore fisicità e sesso del target, né della loro interazione. Infine l’analisi dei due fattori indipendenti (sesso del target e fisicità), sull’indice di intenzione di voto, ha mostrato il solo effetto del fattore fisicità, senza una significativa differenza di genere, contrariamente a quando avevamo ipotizzato (ipotesi 2).
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