Riassunto analitico
Il carcinoma ovarico è una patologia caratterizzata da una proliferazione incontrollata delle cellule dell’organo, nella maggioranza dei casi quelle epiteliali. Il tumore ovarico epiteliale rappresenta circa il 90% di tutti i tumori ovarici, la settima neoplasia più frequente nella popolazione di sesso femminile e la principale causa di morte per tumore ginecologico nei Paesi Industrializzati e la quinta causa di morte per tumore nelle donne 50-69enni in Italia. In alcuni casi il tumore dell’ovaio è il risultato di un’ alterazione genetica ereditaria. In presenza di mutazioni dei geni BRCA1 e BRCA2 il cancro può insorgere in un'età più giovanile. Il tasso di mortalità è elevato in quanto la malattia viene diagnosticata quando raggiunge stadi avanzati. La chirurgia citoriduttiva e la chemioterapia a base di carboplatino e paclitaxel sono gli standard di riferimento . Il carboplatino, agente citotossico, si lega al DNA e impedisce che questo sia trascritto e replicato, il paclitaxel inibisce il processo di mitosi. Negli ultimi anni, per lo più in associazione alla chemioterapia, si sono affermate nuove terapie dette “a bersaglio molecolare”. Si tratta di farmaci rivolti verso un bersaglio specifico, essenziale per la genesi o la progressione della neoplasia. Tra questi i più studiati: inibitori dall’angiogenesi, i PRAP inibitori, inibitori della segnalazione del fattore di crescita inibitori del recettore dei folati. Attualmente EMA ha regolamentato l’ultilizzo di bevacizumab in associazione alla chemioterapia standard. I numerosi studi che sono stati condotti e che sono ancora in fase di sviluppo sono mirati alla modifica del trattamento standard e all'aggiunta di nuovi farmaci biologici, con l’obiettivo di portare il tumore dell’ovaio ad essere una malattia cronica gestibile. La tesi di laurea ha l’obiettivo di presentare in modo integrato le informazioni relative allo stato dell’arte dei bersagli e delle terapie attuali e innovative.
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