Riassunto analitico
Questa trattazione ha lo scopo di esaminare l’evoluzione della normativa fiscale di quelle organizzazioni che solo oggi, a seguito dell’approvazione del D.lgs. 117/2017, vengono unitamente identificate con la denominazione di “Enti del Terzo Settore” (ETS). Tale obiettivo vuole essere raggiunto mediante il confronto tra la vecchia disciplina e quella nuova, in particolare analizzando l’ultimo passaggio avvenuto con il citato decreto legislativo, che ha introdotto il Codice del Terzo Settore e ha permesso conseguentemente di abbandonare un sistema disorganico basato su singole leggi speciali. Al fine di comprendere al meglio il processo che ha portato alla struttura ed alle innovazioni della riforma, si è ritenuto adeguato cominciare da una ricostruzione storica del contesto italiano, partendo dagli anni a cavallo tra il diciannovesimo e ventesimo secolo, in modo tale da evidenziare quegli eventi, prevalentemente di natura politica e sociale, che hanno dato origine e hanno influenzato l’evoluzione, soprattutto recente, di questa complicata disciplina. È questo infatti, a mio parere, il modo migliore per cogliere al meglio la ratio che ha guidato il legislatore nelle scelte nel corso degli anni, ed in ultimo, nel 2017. Prima del vero e proprio confronto tra la disciplina fiscale passata e quella presente, è stato utile delineare le prerogative civilistiche di questi enti, in modo tale da inquadrare al meglio i soggetti in esame. Seguendo questa logica, si è quindi analizzato il Titolo I e il Titolo II del Codice del Terzo Settore che permettono di individuare esattamente gli enti oggetto della Riforma delineando le loro caratteristiche. Si è poi passato ad una sommaria trattazione della disciplina civilistica specifica, prima delle associazioni (riconosciute e non) e fondazioni, che sono le principali forme giuridiche che caratterizzano questi enti, e poi delle particolari categorie di enti no profit, come, tra le tante, le Organizzazioni di volontariato, le Associazioni di promozione sociale, le Imprese sociali. Qui, si è cercato di raffrontare gli specifici schemi delineati da ogni legge speciale con ciò che invece organicamente viene oggi affermato dal Codice del Terzo Settore. Terminato questo importante passaggio, si è finalmente passati all’analisi dell’evoluzione della disciplina fiscale di questi enti. Anche in questo caso, tale obiettivo si è ottenuto realizzando un confronto tra le leggi speciali emanate nel corso del XX secolo e rimaste in vigore, sebbene con marginali modifiche, fino ai giorni nostri, e la normativa fiscale introdotta dal Codice del Terzo Settore. Prima del loro studio, tuttavia, si sono affrontate le leggi contenute prevalentemente nel TUIR e nel decreto IVA, che interessano questi enti e che formano, allora come oggi, una cornice generale entro la quale si colloca la nuova disciplina. Questa tesi termina infine con una conclusione nella quale emerge una valutazione complessiva e soggettiva sull’opera di riordino fatta dal Governo; qui emergono in realtà gli aspetti principali individuati nell’analisi fatta nei precedenti capitoli ma ad essi si cerca di darne una visione ed interpretazione complessiva.
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