Riassunto analitico
Per molti anni, in un contesto di globalizzazione dei mercati, le organizzazioni internazionali e le istituzioni, inclusa l’Unione Europea, hanno spesso sottovalutato la problematica, rivelandosi inadeguate nella lotta contro i danni ambientali e spesso ignorando la loro entità e diffusione. La protezione dell'ambiente rappresenta per l’Europa, una delle più grandi sfide del XXI secolo. Per questo motivo, il mondo illegale dei crimini ambientali, organizzati e non, è oggigiorno riconosciuto giuridicamente come crimine contro l’umanità. L’inquinamento oltre i limiti legali ed inquinamento illegale di alcun genere come il ciclo illegale di rifiuti e cemento, il traffico illecito di fauna e flora selvatica, gli incendi dolosi e colposi devono essere considerati come crimini e devono essere perseguiti duramente. Come obiettivo prioritario, l’Unione Europea si è impegnata a lottare contro il degrado ambientale e la violazione dei diritti umani sul suo territorio secondo numerose strategie a partire da un’efficace rafforzamento del quadro giuridico. Analogamente, molti Stati Membri dell’Unione Europea, tra i quali l’Italia, stanno cercando di combattere il fenomeno dilagante dei crimini contro l’ambiente attraverso severe misure legali e sanzioni penali, la cooperazione e la ricerca innovativa. Fondamentale risulta inoltre comprendere i meccanismi criminali legati a questo tipo di attività illecite e le loro caratteristiche specifiche. In particolare, in Italia, la presenza delle Mafie e la corruzione hanno favorito la crescita di attività illecite di stampo mafioso nel settore ambientale, a causa dei loro profitti estremamente alti. Inoltre, anche se il paese sta sperimentando un processo di de-industrializzazione e di decarbonizzazione, l'Italia presenta ancora uno scenario allarmante riguardo ai crimini perpetrati da società per azioni o piccole e medie imprese contro determinate aree e comunità. Fortunatamente, negli ultimi anni, i problemi ambientali rappresentano una delle tematiche principali al centro del dibattito pubblico all’interno della società civile e nella politica: infatti, l'introduzione della Legge n.68/2015 sancisce un nuovo inizio nella lotta agli eco-criminali. Inoltre, la consapevolezza pubblica sulle tematiche ambientali sta aumentando costantemente: questo dato è stato verificato attraverso la condotta di un sondaggio nazionale sulla percezione dei crimini ambientali fra i giovani cittadini italiani. La lotta ai crimini ambientali presenta molte difficoltà, criticità e controversie, cominciando dalla limitata informazione ambientale da parte dei mass media tradizionali. Questa lotta è possibile solo se realizzata attraverso attraverso sforzi seri, pene certe e politiche di rigore ma soprattutto attraverso la costruzione di una cultura ambientale molto estesa e radicata. Il perseguimento della sostenibilità è un dovere morale e politico e necessita di un netto e urgente cambio di passo rispetto al passato.
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Abstract
Over the years, in a context of globalization of markets, international organizations and institutions including the European Union (EU) have often underestimated the environmental problem, doing too little to fight it and quite frequently pretending it was not so dangerous and widespread. The protection of the environment represents for Europe, one of the greatest challenges and aims of the 21st century. For this reason, the illegal world of environmental crimes, either organized or not, is now recognized as crimes against humanity. Pollution beyond legal limits and illegal pollution of any kind such as illegal waste and cement cycle, illegal wildlife trafficking and arsons must be considered as crimes and they need to be prosecuted vigorously. As a top priority goal, the EU has engaged a fight against the environmental dangers and human rights violation according to numerous strategies starting from an effective legal effort. Similarly, many Member States, such as Italy, are trying to combat the harmful phenomenon of environmental crimes through effective legal measures and penalties, cooperation, innovative research and through the understanding of their peculiar features and criminal mechanisms. In particular, in Italy, the long-lasting presence of Mafias and corruption have enhanced the flourishing of mafia-type activities within the environmental field, because of their extremely high profits. In addition, even though the country is experiencing a de-industrialization and de-carbonisation process, Italy still presents an alarming scenario regarding the crimes perpetrated by corporations or small and medium enterprises against certain areas and communities. Fortunately, in recent years, the environmental issues in Italy have moved increasingly into the centre of the debate within politics and the civil society: in fact, the introduction of the Law n.68/2015 states a new starting point in the fight against the eco-criminals. In addition, the public awareness on environmental matters is constantly increasing and it has been verified and examined in this paper conducting a national survey on environmental crimes perception among young citizens. The Italian fight against environmental crimes presents many difficulties, obstacles and controversy, starting from the limited environmental information by the traditional mass media. The combat against the environmental criminality needs to be done through serious efforts, an implementation of sanctions and policies but above all through the building of a widespread and embedded environmental culture. The pursuing of sustainability is a moral and political duty that needs a significant and urgent change of pace from the past.
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