Riassunto analitico
Lo Pseudoxantoma elastico (PXE) è una patologia autosomica recessiva caratterizzata da una mineralizzazione ectopica della matrice extracellulare del tessuto connettivo. Clinicamente risultano interessati cute, occhi e sistema cardiovascolare. Il gene responsabile della patologia è ABCC6, codificante per la proteina trasportatrice MRP6, ma ad oggi non è stato possibile chiarire la patogenesi del PXE non conoscendo ancora il ruolo di MRP6. Inoltre, l’eterogeneità fenotipica riscontrata anche tra individui con la stessa mutazione, non consente di formulare una correlazione genotipo/fenotipo. L’insieme di questi fattori, supportati dai dati raccolti in letteratura, ha suggerito l’esistenza di geni modulatori, le cui variazioni potrebbero contribuire allo sviluppo o all’aggravamento del quadro clinico, o, eventualmente, contribuire al fenotipo patologico anche in assenza di mutazioni patogenetiche nel gene ABCC6. I geni oggetto di questo studio sono: GGCX, VKORC1 e ENPP1 le cui mutazioni, in alcuni casi descritti in letteratura, sono state associate alla comparsa di calcificazioni patologiche. In questo studio sono stati analizzati 8 pazienti giunti al nostro laboratorio con diagnosi clinica di PXE. In seguito al sequenziamento di ABCC6, non è stata riscontrata alcuna mutazione causativa, o soltanto una in condizioni di eterozigosi, quindi non sufficiente per determinare lo stato patologico. Si è deciso quindi, di verificare la presenza di variazioni di sequenza nei geni sopra elencati al fine di valutarne un eventuale ruolo patogenetico e/o una possibile azione sinergica con ABCC6. I risultati ottenuti hanno permesso di identificare tre mutazioni patogenetiche a carico del gene GGCX: una in condizione di omozigosi e due in eterozigosi. In tutti gli altri casi analizzati, non sono state rilevate alterazioni causative, ma soltanto varianti note come polimorfismi comuni. Tuttavia, alla luce dei dati presenti in letteratura, e delle peculiarità fenotipiche dei probandi, è possibile ipotizzare che queste variazioni di sequenza svolgano un effetto modulatore. Alcuni dei polimorfismi riscontrati a livello dei geni GGCX e ENPP1, potrebbero essere associati, anche indirettamente, all’aggravarsi di determinate manifestazioni PXE. L’alterazione del quadro lipidico, ad esempio, potrebbe influire sul fenotipo cardiovascolare. Inoltre è stata riscontrata nel gene ENPP1 una variazione che sembra essere, secondo alcuni autori, un importante cofattore per lo sviluppo della patologia. I risultati ottenuti supportano l’ipotesi dell’esistenza di geni modulatori le cui alterazioni potrebbero influenzare, anche considerevolmente, il quadro patologico. Tuttavia, serviranno altri studi sia per ottenere dati statisticamente significativi, sia per valutare il coinvolgimento di ulteriori geni.
|