Riassunto analitico
Questa trattazione si propone di riflettere sull’idea se Internet debba essere sottoposto a governo e, quindi, a un controllo o, invece, debba essere lasciato libero. Data l’insufficienza della dicotomia libertà/controllo e soprattutto dell’attuale modello di governo della rete, particolarmente incentrato sull’amministrazione delle sue risorse critiche come gli indirizzi Ip, i root server ecc si cercherà di proporre un nuovo modello che sia, almeno, in grado di rispondere alle implicazioni e conseguenze di Internet in quanto ambiente economico, sociale e tecnologico. Per delineare questo nuovo modello, l’elaborato cercherà di analizzare, dapprima, i principali modelli di governo della rete e si dedicherà anche ad una ricognizione delle principali istituzioni che, attualmente, controllano le già citate risorse critiche di Internet in particolare: l’Internet Engineering Task Force (IETF), il World Wide Web Consortium (W3C) e l’Internet Corporation for Assigned Names and Numbers (ICANN). In seguito si esaminerà approfonditamente alcuni temi di recente dibattito che pongono degli importanti punti di riflessione connessi al governo della rete. Il primo di essi è la neutralità della rete, un tema controverso che ha chiamato gli stati a confrontarsi con il presunto statuto originario di libertà totale di Internet. Il secondo è WikiLeaks, un fenomeno che ha messo in luce come sia difficile voler controllare la rete e che su questo tema ha mostrato come i governi dei principali paesi abbiano una posizione contraddittoria verso la dicotomia libertà/controllo della rete. Il terzo è il Datagate che ha reso pubblico come, veramente, gli stati utilizzino la rete ovvero per spiare gli utenti e i cittadini, spesso in accorodo con le grandi aziende di Internet e come esso sia profondamente collegato ai diritti umani di privacy e libertà e che impatto abbia su di essi. IIl modello che si proporrà proverà a tenere in considerazione tutte le sfaccettature della rete, emerse dall’analisi di questi tre fenomeni. Per farlo è necessario che sia, anch’esso, multi sfaccettato e cià significa che si configurerà come un modello contemporaneamente multistakeholder, con un approccio locale e capace di utilizzare e applicare le legislazioni già esistenti per altri ambiti della vita sociale anche ad Internet. Solo un modello di questo genere può essere in grado di affrontare la rete del presente e tutelare i diritti e le libertà degli utenti del futuro.
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