Riassunto analitico
L’elaborato propone un’analisi delle misure di prevenzione della corruzione introdotte dalla Legge 190/2012 in materia di appalti pubblici, con particolare riferimento agli affidamenti di lavori e forniture di beni e servizi sanitari. La legge in questione ha creato, per la prima volta in Italia, un vero e proprio sistema di contrasto alla corruzione amministrativa spostando il baricentro dalla repressione alla prevenzione dei comportamenti illeciti attraverso la predisposizione di nuovi strumenti. La Sanità, anche a causa della mole di risorse economiche che smuove attraverso appalti e acquisti, costituisce uno dei settori maggiormente esposti a rischio di corruzione, la prevenzione di comportamenti illeciti nel settore degli appalti sanitari è quindi essenziale dal momento che le conseguenze negative di questi ricadono direttamente sulla salute dei cittadini. Per capire se e come le Aziende Sanitarie abbiano sfruttato l'occasione di rinnovamento organizzativo auspicata dal legislatore sono state esaminate le modalità di attuazione delle misure di prevenzione della corruzione negli affidamenti di lavori, servizi e forniture previste dalla L.190/2012 nelle otto Ausl dell’Emilia-Romagna attraverso l’analisi dei Piani Triennali di Prevenzione della Corruzione e il monitoraggio dei siti internet istituzionali delle stesse. Per comprendere infine i punti di forza e di debolezza di questi strumenti e la loro adeguatezza rispetto alle peculiarità dell’ambito sanitario sono stati intervistati gli operatori del settore degli appalti di lavori e approvvigionamento di beni e servizi delle Ausl in esame che hanno sollevato molteplici criticità frutto della propria esperienza quotidiana ma, in alcuni casi, anche espresso soddisfazione per il percorso intrapreso dalla propria Azienda.
|