Riassunto analitico
Questo elaborato si concentra sull’analisi dell’effetto paese d’origine e di come sia una variabile importante per il mercato automobilistico. La trattazione inizia con una breve panoramica sul percorso che ha portato l’automobile in poco più di duecento anni a diventare un bene diffuso a livello mondiale e di cui sembra non si possa più fare a meno, soprattutto nei paesi industrializzati. Il settore industriale automobilistico che ha reso possibile un successo simile viene in seguito osservato alla luce di alcune sue particolarità: innanzitutto le case automobilistiche con una produzione considerevole sono ancora in numero ridotto e il più delle volte si tratta di grandi gruppi che tramite acquisizioni si sono allargati ottenendo il controllo di marchi precedentemente autonomi. Inoltre anche le case di maggior successo sono prevalentemente originarie di paesi con grande tradizione automobilistica come ad esempio Stati Uniti, Giappone e Germania. Nell’analisi del mercato automobilistico un’altra variabile fondamentale è la globalizzazione, la quale l’ha rivoluzionato profondamente, dando da una parte la possibilità alle case automobilistiche storiche di avvantaggiarsi della riduzione dei costi e dell’apertura di nuovi mercati ma allo stesso tempo esponendole alla minaccia dell’ingresso nel settore da parte dei paesi in via di sviluppo. Questi ultimi però, nonostante i loro risultati eclatanti in termini di veicoli prodotti, non sono ancora in grado di rivaleggiare direttamente con le case europee, americane o giapponese nei loro mercati. La parte successiva è dedicata a un’analisi nel dettaglio degli studi accademici effettuati sull’effetto paese d’origine: la disamina inizia prima inquadrando il fenomeno country of origin secondo una prospettiva temporale, individuandone la nascita negli anni ’60 ed evidenziando l’evoluzione dell’analisi su di esso con il passaggio da studi di tipologia single-cue a studi che analizzano tale effetto assieme ad altre variabili al fine di contestualizzarlo. Successivamente l’attenzione si sposta sul tema della globalizzazione e di come essa abbia influenzato anche il concetto di paese d’origine, portando alla sua suddivisione nei sub-concetti, quali il paese di assemblaggio o di design che si sono diffusi in seguito alla frammentazione della catena produttiva indotta dalla globalizzazione stessa. Una volta ultimata l’analisi generale, l’attenzione si sposta sugli studi che si focalizzano sul paese d’origine e allo stesso tempo sulle automobili, analizzando svariati aspetti fra cui ad esempio l’analisi della percezione da parte dei consumatori di automobili bi-nazionali, ossia veicoli la cui catena produttiva è stata suddivisa fra più nazioni, e confronti fra consumatori di paesi diversi a riguardo dell’importanza che essi danno al paese d’origine nell’acquistare una macchina. Infine l’analisi dal punto di vista accademico si conclude con una breve prospettiva su i punti non ancora toccato o scarsamente trattati dagli studi sul tema. La sezione finale si focalizza su alcuni casi nazionali o regionali per evidenziare il rapporto che essi hanno con l’effetto paese d’origine. Il primo esempio è quello della Cina e delle sue maggiori difficoltà ad accedere ai mercati automobilistici dei paesi industrializzati rispetto ad altre nazioni asiatiche come Corea del Sud o Giappone dovuta alla percezione negativa a livello nazionale della manodopera locale. Il successivo riguarda il caso particolare dell’Africa nel quale si mette in luce la quasi totale assenza di un settore automobilistico e l’importanza del paese d’origine nelle scelte d’acquisto per i pochi possessori di automobili. Infine l’ultimo caso è quello delle case automobilistiche europee: nello specifico sono analizzate le loro scelte in materia di delocalizzazione e gli effetti che essa può avere sulla percezione del paese d’origine.
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