Riassunto analitico
Il presente lavoro ha lo scopo di dare spiegazione ai perché e ai come della relazione tra aziende e terzo settore, nello specifico, associazioni non profit. Durante un’esperienza di tirocinio nell’ufficio di organizzazione eventi e raccolta fondi di un’associazione non profit che si occupa di lotta alla violenza sulle donne, ho avuto modo di misurarmi con la difficoltà di questi enti nel reperire sostegni da parte di imprese con cui strutturare eventi di raccolta fondi. Nel mio caso infatti nell’arco di tre mesi di lavoro ho avuto la possibilità di partecipare all’organizzazione di due eventi, uno dei quali necessitava in maniera importante di sostegno esterno. Purtroppo l’evento in questione non ha avuto né il giusto supporto in termini economici, né una cassa di risonanza tale da considerarsi per l’associazione stessa un vero evento di fundraising. Da qui, quindi, l’interesse a capire come agiscono le aziende nel momento in cui si trovano a decidere come gestire il rapporto tra loro, i valori e l’etica all’interno di una comunità. Sono partita analizzando ciò che in primis sposta le aziende dal loro focus di guadagno, dal mero profitto di impresa, per dedicarsi al contesto in cui operano: la responsabilità sociale d’impresa. Essa, infatti, con nomi diversi e modalità più implicite, ha sempre interessato la parte di imprenditoria più illuminata e meno votata al profitto, ma il bisogno di dedicare un’attenzione più concreta e specifica a pratiche aziendali basate su valori e etica, si è fatto molto più sentire verso la fine del XX secolo. Nella prima parte del presente lavoro, quindi, ho analizzato la parte più teorica dell’argomento che prevede un’idea di responsabilità sociale d’impresa costituita dai concetti riguardanti la teoria degli stakeholder, la business ethics e l’eccellenza imprenditoriale e, passando attraverso le indicazioni europee che dal 2001 prevedono obbligatoriamente una gestione aziendale non più interessata solo al profitto, ma anche all’etica e alla sostenibilità, sono arrivata ad una nuova visione di RSI come integrazione sociale dell’impresa all’interno della società proposta da Porter e Kramer, come effettivo valore aggiunto ad entrambe le parti. Al di là dei postulati teorici che dovrebbero convincere un’impresa che l’investimento nel supporto di cause sociali contribuisce allo stesso tempo anche alla creazione del vantaggio competitivo aziendale, nella seconda parte, ho voluto analizzare quali sono i metodi a cui le azione possono ricorrere per supportare enti non profit e le loro caratteristiche. Nello specifico ho avuto la possibilità di intervistare i responsabili delle politiche sociali di alcune famose aziende che operano sul territorio reggiano chiedendo, oltre ai motivi che li spingono ad agire a sostegno del sociale, anche le modalità maggiormente utilizzate fino ad oggi; lo scopo finale è quello di poter costruire una proposta puntuale relativa alla richiesta di fondi per l’associazione Nondasola.
|