Riassunto analitico
la tesi tratta il tema della crisi di impresa, un fenomeno che sta acquisendo sempre più importanza negli ultimi anni, sia per il fatto che la rischiosità dell’attività aziendale è aumentata, conseguentemente all’aumento della dinamicità dei mercati e alla globalizzazione, sia per il fatto di essere un argomento di attualità. Il mercato mondiale, infatti, sta assistendo alla peggiore crisi economica dal secondo dopoguerra: due recessioni economiche consecutive negli ultimi anni (2008 e 2011). vengono proposte le soluzioni e gli strumenti a disposizione di un'impresa, attraverso i quali poter prevenire, gestire e superare la crisi. il percorso seguito è il seguente. Prima parte: viene affrontato il tema della crisi ad ampio raggio. Viene proposto un quadro generale in cui si descrivono le fasi, in ordine di rischiosità crescente, in cui l’impresa può cadere, nella parabola discendente del suo ciclo di vita; vengono segnalati i possibili interventi per ogni fase; vengono descritte le tipologie/cause per le quali un’impresa può cadere in stato di crisi. Infine viene fatta una “foto” della situazione attuale delle PMI italiane, la struttura societaria maggiormente presente nel nostro territorio. Seconda parte: la seconda parte pone la lente di ingrandimento verso la fase avanzata della crisi, quella dell’insolvenza, dove per poter affrontare questa situazione occorre l’intervento del legislatore. In particolare, vengono proposti gli strumenti giudiziari con cui poter opporsi a questa tendenza fortemente negativa dello stato di salute dell’impresa, attraverso l’utilizzo di un linguaggio principalmente giuridico. In questa parte, viene anche evidenziata l’evoluzione della legge fallimentare attraverso paragoni e confronti tra la vecchia legge fallimentare del 1942 e il nuovo regime, evidenziando gli aspetti che sono stati rivisti e migliorati, soprattutto sottolineando la nuova mentalità/filosofia adottata dal nuovo regime. Una mentalità che ha l’obiettivo di ricercare soluzioni in grado di salvaguardare i valori aziendali e di risanare il core business dell’imprenditore, non più interessata alla chiusura immediata dell’attività, alla liquidazione, nel più breve tempo possibile, degli assets aziendali, con il conseguente pagamento, con il ricavato, dei creditori. Il capitolo si conclude fornendo alcune statistiche sull’utilizzo concreto di questi strumenti da parte delle PMI, che ci fa giungere a conclusioni interessanti sull’efficacia delle riforme apportate alla legge fallimentare. Terza parte: la terza e ultima parte della tesi si focalizza sugli strumenti di prevenzione della crisi: ovvero quegli strumenti in grado di identificare tempestivamente i segnali, i sintomi primordiali della crisi, in modo tale da poter sistemare con ampio anticipo i propri “difetti”, senza andare a rischiare di scendere in situazioni più gravi. L’analisi di bilancio (analisi per indici e analisi per flussi) e strumenti di programmazione e controllo sono i veicoli attraverso i quali spiegare questa funzione. La trattazione di questo argomento seguirà un’analisi empirica, nella quale verranno confrontati i dati medi di un settore in crisi finanziaria del nostro Paese (settore ceramico) con un campione di PMI in stato di crisi finanziaria. Tale analisi empirica verrà effettuata attraverso il "supporto" degli strumenti di analisi di bilancio per indici e attraverso il ricorso all’indice di Altman, un indicatore capace di identificare, con un margine di errore relativamente basso, questo status dell’azienda.
|