Riassunto analitico
Questo scritto si propone di trattare la tematica della Responsabilità Sociale d’Impresa (RSI o CSR) applicandola ad un caso concreto: le pratiche socialmente responsabili, o meno, intraprese da Benetton e Primark in seguito al crollo di una fabbrica, il Rana Plaza in Bangladesh, dove avevano sede dei loro fornitori. Il primo capitolo è prettamente teorico e mirato a delineare il concetto di RSI e quanto venga ad esso collegato. Dopo una definizione iniziale di cosa sia e cosa non sia la RSI, si illustrano gli approcci teorici susseguitesi negli anni rispetto ad essa. In seguito viene esposta la Teoria degli Stakeholder di Freeman e viene indicato in che modo la RSI possa essere integrata nella strategia dell’impresa. Si prosegue con un excursus rispetto all’approccio internazionale alla RSI tramite documenti dell’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite), dell’OIL (Organizzazione Internazionale del Lavoro) e dell’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) e il progetto Global Compact. Da qui si riduce, poi, il campo alla prospettiva europea, grazie all’istituzione di CSR Europe e all’apporto di documenti redatti dalla Commissione Europea in merito alla promozione della RSI in Europa, alla sua integrazione nelle PMI, al progetto Europa 2020. Il capitolo si conclude considerando i modelli e gli strumenti di misurazione della CSR, partendo dai modelli relativi all’iter di processo, proseguendo con quelli pensati per l’iter di prodotto e terminando con la misurazione integrata delle performance imprenditoriali. Il secondo capitolo illustra, invece, il caso oggetto di studio, ovvero il crollo di un edificio, il Rana Plaza in Bangladesh, dove erano site numerose fabbriche del settore tessile che erano implicate nella catena di fornitura di diversi brand internazionali. Tra questi vi erano, per l’appunto, Benetton e Primark. In tale sede si intende esaminare le politiche di responsabilità sociale intraprese dai due marchi, confrontandole; in particolare, Benetton si è distinto per una condotta non del tutto responsabile, mentre Primark è spiccato per le iniziative positive e propositive attuate spontaneamente in seguito alla vicenda. Oltre ai provvedimenti singoli delle imprese in questione, vengono analizzate le procedure di CSR avviate dalla complessità dei marchi coinvolti nel disastro di Dacca. L’analisi dei due brand termina nel capitolo conclusivo, dove si espongono le loro politiche di RSI adottate in passato e quelle tuttora in fase di sviluppo. Da ciò si vuol fare emergere come due multinazionali si approccino alla Responsabilità Sociale d’Impresa e che azioni pongano in essere concretamente per promuovere una crescita sostenibile, prendendo in considerazione campagne pubblicitarie, bilanci sociali, impatto ambientale, codici di condotta, attività in Paesi in via di sviluppo e rapporti con le comunità di riferimento.
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