Riassunto analitico
Nell'anno 2020, il confinamento sociale imposto dalla pandemia, aveva annullato due sfere della dimensione pubblica della persona, quella relazionale verso altri soggetti e quella di frequentazione dei diversi ambienti di apprendimento e di vita, tra i quali i contesti naturali. Osservando i bambini alla ripresa delle attività scolastiche in presenza, era stata notata con dinamiche generalmente uniformi e in alcuni soggetti più marcate, una riduzione delle interazioni verbali tra pari e verso le maestre; i bambini interagivano meno con il linguaggio parlato rispetto alla consueta frequenza correlata all’età. Dopo alcune settimane dalla riapertura in presenza, nella maggior parte dei casi questo disallineamento era rientrato, mentre in alcuni permaneva in modo significativo. Non aver potuto frequentare gli ambienti naturali, ha influito negativamente sul benessere dei bambini? E, per converso, considerate le problematiche manifestate nel periodo del Covid, lo stato di benessere in natura può essere misurato con la quantità delle interazioni verbali? Questi sono stati i quesisti derivati dal problema di partenza e rispetto ai quali è stato incardinato l’elaborato. La tipologia di ricerca è stata pensata come un’indagine sul campo a carattere esplorativo, adottando una metodologia di raccolta dati di tipo qualitativo. Tutte le osservazioni sono state organizzate attorno a due categorie di analisi: la verbalizzazione dei bambini verso i pari e la verbalizzazione dei bambini verso gli adulti di riferimento. Queste due categorie sono state assunte per indagare l’attivazione verbale come oggetto di analisi e registrare l’eventuale variazione del benessere dei bambini successivamente ad alcune settimane di educazione continuativa in natura. Allo stesso tempo, sarebbe stato possibile rilevare se l’immersione negli ambienti naturali correla positivamente con la quantità di interazioni verbali, assumendole di fatto come indicatore di benessere. Come cornice di riferimento del presupposto della ricerca, cioè la natura come portatrice di benessere psicologico, sono state prese in considerazione tre teorie di riferimento: la Biofilia (Wilson), l’Attention Restoration Theory (Kaplan) e la Stress Recovery Theory (Ulrich), tutte centrate sugli effetti positivi che l’uomo trae dal frequentare gli ambienti naturali. La Tesi è stata organizzata in quattro capitoli, i primi due di carattere prettamente teorico, mentre il terzo e il quarto sono stati dedicati alla concreta descrizione delle indagini sul campo e alle collegate considerazioni e conclusioni. Nel primo è stato affrontato l’approccio metodologico dell’elaborato, all’interno del quale ho sviluppato una riflessione sulle varie tipologie di ricerca e sui termini che ne sostanziano le differenti caratteristiche. Il secondo capitolo è stato dedicato all’analisi delle teorie di riferimento, alla deduzione delle ipotesi e alla formulazione delle correlate domande di ricerca. Nella terza sezione è stato descritto nel dettaglio il piano d’indagine e la sua attuazione. Il quarto e ultimo capitolo è stato invece dedicato alla schedulazione e comparazione delle osservazioni raccolte, alla loro analisi e ad alcune riflessioni, da tenere in considerazione come correttivi, qualora questo tipo di ricerca venisse reiterato o sviluppato ulteriormente.
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