Riassunto analitico
L’entrata in vigore della riforma delle reti distributive (d.lgs. 141/2010) ha determinato un profondo cambiamento delle figure di Agente in Attività Finanziaria e di Mediatore Creditizio, attuato attraverso un’ampia modifica del Titolo V del d.lgs.385/1993 (tub), ora dedicato ai “Soggetti operanti nel settore finanziario”. La riforma è stata realizzata in sede di recepimento della Direttiva Comunitaria n. 2008/48/CE al fine di garantire una maggiore trasparenza del mercato del credito ed una maggiore correttezza dei comportamenti con la clientela. Le nuove disposizioni mirano, fra l’altro, al rafforzamento dei requisiti patrimoniali dei soggetti impegnati nell’attività di mediazione creditizia, assicurando anche il possesso di requisiti di “professionalità” e ”onorabilità” in capo agli operatori del settore, nonché un controllo su dipendenti e collaboratori da parte degli intermediari finanziari affinché rispettino le norme loro applicabili e curino l’aggiornamento professionale, mirando ad un incremento del grado di “responsabilizzazione” in capo a tutta la catena commerciale. Tra gli aspetti centrali dell’intervento sono certamente individuabili la previsione di precise incompatibilità e la netta separazione delle due figure professionali: viene vietata infatti la contestuale iscrizione nell’elenco degli agenti in attività finanziaria e dei mediatori creditizi. rendendo l’agenzia in attività finanziaria incompatibile con l’attività di mediazione creditizia, così come con le attività di mediazione assicurativa o di riassicurazione con l’attività di consulente finanziario e con quella di consulenza finanziaria. Viene introdotto il principio del monomandato per singolo prodotto per gli agenti in attività finanziaria. È anche prescritto l’obbligo della forma giuridica societaria per i mediatori creditizi e l’adozione di una serie di requisiti selettivi per l’esercizio dell’attività. I requisiti di “professionalità” e “l’onorabilità” di agenti e mediatori devono ora, in primo luogo, essere accertati attraverso un apposito esame nella fase di accesso ed attraverso dei corsi di formazione che contribuiscono ad un adeguato aggiornamento professionale proprio e dei propri dipendenti e collaboratori e, successivamente, devono essere mantenuti e periodicamente verificati durante tutto il periodo dell'iscrizione ad un albo tenuto e gestito dall’OAM, organismo senza finalità di lucro istituito ai sensi del d.lgs. 141/2010. L’obiettivo della responsabilizzazione è perseguito innanzitutto con l’introduzione della responsabilità solidale dell’intermediario mandante per i danni causati dall’agente in attività finanziaria, anche se conseguenti a responsabilità accertata in sede penale. Analoga responsabilità è prevista in capo agli agenti in attività finanziaria e ai mediatori creditizi per i danni causati nell’esercizio dell’attività dai dipendenti e collaboratori di cui si avvalgono. Per una maggior tutela della clientela la nuova normativa prevede, inoltre, per tutte e due le categorie di professionisti, l’obbligo di stipula di una polizza assicurativa di responsabilità civile per i danni arrecati nell’esercizio dell’attività e derivanti da condotte proprie o di terzi collaboratori, del cui operato agenti e mediatori rispondono a norma di legge. Il legislatore ha poi introdotto specifici requisiti patrimoniali ed organizzativi per le società, nel perseguimento di una maggiore responsabilizzazione delle stesse e per una maggiore tutela dei terzi clienti.
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