Riassunto analitico
Attraverso un caso di studio è stato valutato se la nuova Politica Agricola Comune, che partirà il primo gennaio 2015, può rispondere alle esigenze delle aziende site in zone svantaggiate. Il caso di studio è rappresentato da un fondo agricolo situato in Pontremoli (MS), abbandonato da almeno vent’anni. L’assenza di un’attività agricola ha comportato la completa trasformazione dei pascoli in aree cespugliate ed arbustive o in bosco, il parziale crollo dei fabbricati, il decadimento dei castagneti e dell’oliveto ed il deterioramento della viabilità di accesso. Sono stati valutati e quantificati economicamente tutti gli interventi per ripristinare, dove possibile, le condizioni originarie del fondo e sono stati ipotizzati alcuni interventi per lo sviluppo di una nuova azienda agricola. Successivamente si è provveduto a verificare se tali interventi possono essere sostenuti dagli strumenti del primo e del secondo pilastro della nuova PAC. Per fare questo raffronto, in particolare in merito al secondo pilastro, si sono tenuti in considerazione i criteri ed i requisiti stabiliti nei bandi delle misure del Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013 della Regione Toscana. L’analisi ha fatto emergere come, per quanto riguarda gli strumenti del primo pilastro, nelle aree montane, dove le superfici aziendali coltivate sono particolarmente ridotte, il pagamento diretto annuale rappresenterebbe una minima integrazione al reddito. Ancora meno efficace è il pagamento specifico per i giovani agricoltori in quanto il suo ammontare sarebbe trascurabile per il caso di studio. Per il secondo pilastro è stato possibile verificare che la maggior parte degli interventi individuati per il caso di studio sono tra quelli ammissibili a contributo e si stima che il corrispondente contributo corrisponderebbe circa al 20% dell’investimento; tuttavia, le priorità assegnate e gli adempimenti previsti nel Piano di Sviluppo Rurale dalla Regione Toscana associati ad un complesso ed articolato iter per l’ottenimento delle autorizzazioni e dei permessi necessari alla realizzazione degli interventi in progetto, rischiano di non consentire il finanziamento attraverso la misura per il sostegno ai giovani agricoltori, dalla quale arriverebbe il contributo maggiore. Oltre a questi elementi prettamente connessi ai criteri ed ai requisiti per l’accesso ai finanziamenti, ve n’è un altro legato all’accesso al credito: l’acquisto del fondo e la realizzazione degli investimenti progettati ammontano ad un importo notevolmente maggiore del valore del fondo stesso ed in mancanza di adeguate garanzie finanziare è impossibile l’accesso al credito. Il progetto risulterebbe non attuabile, a meno che l’imprenditore non possieda capitali personali. Il sostegno alle aziende e all’imprenditorialità è uno strumento fondamentale per mantenere vitali le aree marginali e svantaggiate dove si assiste al graduale abbandono delle attività e delle connesse azioni di governo e di manutenzione del territorio. Tuttavia il ripristino di realtà abbandonate è un’attività particolarmente articolata ed onerosa, che limita notevolmente il campo degli eventuali soggetti interessati: la PAC, da sola, non è sufficiente a stimolare e supportare iniziative di rivitalizzazione delle aree periferiche marginali della tipologia del caso di studio. Ad essa si dovrebbero quindi accompagnare altre politiche, a carattere nazionale o locale, che vadano incontro alle problematiche sopra esposte.
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Abstract
We have tried to evaluate, through a case study, the effectiveness of the new Common Agricultural Policy, starting in 2015, on farms in disadvantaged areas. The case study is an estate located in Pontremoli (MS) that has been abandoned for at least twenty years. The absence of an agricultural activity has made the pastures turn into bushy areas or woodland and has brought about the partial collapse of buildings, the decay of chestnut plantations and olive grove and the deterioration of the access road. The interventions needed to restore, where possible, the original conditions of the holding have been studied and assessed, while some hypothetical interventions to develop a new farm have been conceived. Afterwards we have tried to evaluate whether support to these interventions could be given by the first and second pillar instruments of the new CAP. In order to answer this question, we took into account, especially for the second pillar, the criteria and requirements established in the tenders of Tuscany 2007-2013 Rural Development Plan measures.
Concerning mountain areas, where cultivated allotments are particularly small, the analysis referred to the first pillar indicates that the annual direct payment would represent only a little income supplement. Specific payment to young farmers would be even less effective, whose amount would be really insignificant for our case study.
On the opposite, most interventions planned in the case study would be eligible for the second pillar. The contribution that the case study could receive is estimated at about 20% of the total investment; nevertheless priorities and obligations established by Tuscany Rural Development Plan, combined with long and complex procedures to obtain the authorizations for the project implementation would probably prevent support through the young farmers measure, the most profitable measure for the case study. Beside these aspects directly concerned with criteria and requirements for eligibility, access to credit instruments is another relevant issue. In fact purchasing the holding and implementing all the planned interventions represent a much greater amount than the value of the holding itself and, in the absence of an appropriate guarantee, it is impossible to have access to credit instruments. The project is therefore unrealistic, unless the farmer has his/her own capital to be invested.
Support to farms and to entrepreneurship is an essential instrument to keep viable disadvantaged or marginal areas, that are undergoing a gradual abandonment of activities, with negative consequences on land maintenance. However, restoring an abandoned area is particularly complex and expensive, making it unprofitable and discouraging for most people involved: the CAP alone is inadequate to the purpose of promoting and supporting initiatives to revitalize marginal areas similar to our case study.
More national or local policies should then accompany Community policies, in order to be able to face the above-mentioned issues.
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