Riassunto analitico
In questo elaborato ho esposto le caratteristiche del sistema diplomatico di età moderna, analizzandone poi l’applicazione attraverso il carteggio di alcuni degli inviati estensi in Spagna tra il 1590 e il 1597. Per questa ricerca ho preso in esame le buste 19, 20, 34 e 35 della serie Carteggio Ambasciatori, sottoserie Spagna, conservate nell’Archivio di Stato di Modena. Le prime due contengono i dispacci del segretario d’ambasciata Giacomo Ferrari, unico rappresentante residente in Spagna dal 1590; le ultime due includono invece il carteggio dei diversi ambasciatori straordinari (Giulio Ottonelli, Ercole Rondinelli e Camillo Gualengo) che si susseguirono alla corte madrilena per trattare gli affari del duca Alfonso II. Ho anche consultato il carteggio principesco contemporaneo appartenente alla serie Carteggio Principi Esteri, conservato nel medesimo archivio.
Ho poi suddiviso la tesi in quattro capitoli tematici. Nel primo sono state esposte alcune delle ricerche condotte negli ultimi decenni sulla diplomazia di epoca moderna e in modo particolare sulla figura dell’ambasciatore. Nel secondo capitolo ho analizzato quanto riportato nel carteggio; in particolare ho trattato due differenti questioni: la disperata ricerca della proroga dell’investitura di Ferrara negli ultimi anni di vita del duca e il tentativo di Alfonso II di vedersi riconosciuti il titolo di altezza e il trattamento di serenissimo, nel contesto più ampio della precedenza con i Medici. Nel terzo capitolo ho preso in esame, seppur in minima parte, la corte di Madrid e ho cercato di mostrare come il segretario Ferrari riuscisse a destreggiarsi in questo ambiente alle volte ostile. Infine, nel quarto capitolo ho inserito le mie conclusioni su quanto emerso dalla ricerca. In questo senso, le fonti archivistiche mi hanno dato la possibilità di toccare con mano le dinamiche messe in atto dai piccoli stati italiani nel contesto internazionale creatosi dopo la pace di Cateau-Cambrésis, durante l’egemonia spagnola sulla penisola. Grazie alle fonti esaminate, è possibile concludere che, nel sistema diplomatico spagnolo, la casa d’Este fu posta ai margini; ciò è dimostrato anche dai numerosi fallimenti dei negoziati e dalle false speranze date ai rappresentanti estensi. Di particolare interesse, infine, è stato lo studio del segretario d’ambasciata Giacomo Ferrari che fu costretto talvolta a svolgere funzioni equiparabili a quelle di un ambasciatore, rendendo labile la suddivisione dei ruoli nella diplomazia estense.
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Abstract
In this paper, I examined the characteristics of the modern age diplomatic system and then I analyzed its application through the correspondence of some of the Este envoys in Spain between 1590 and 1597. For this research, I examined the envelopes 19, 20, 34 and 35 of the series Carteggio Ambasciatori, subseries Spagna, which are preserved in the Archivio di Stato of Modena. The first envelopes two contain the letters of the embassy’s secretary Giacomo Ferrari, the only official resident in Spain since 1590; the last two include the correspondence of several extraordinary ambassadors (Giulio Ottonelli, Ercole Rondinelli and Camillo Gualengo) who succeeded at the Madrid court to deal with the affairs of Duke Alfonso II. I’ve also studied the contemporary princely correspondence belonging to the series Carteggio Principi Esteri, preserved in the same archive.
I have divided the thesis into four thematic chapters. In the first chapter, I have shown some of the researches conducted in recent decades on modern age diplomacy, with a particular focus on the role of the ambassador. In the second chapter, I have analyzed the content of this correspondence; in particular, I have dealt with two different issues: the desperate search for the renewal of Ferrara’s investiture in the last years of the Duke’s life and the attempt of Alfonso II to be recognized the title of altezza and the treatment of serenissimo, in the wider context of litigations of precedence with the Medici. In the third chapter, I have briefly examined the Madrid court and how secretary Ferrari managed to juggle this sometimes hostile environment. Finally, in the fourth chapter, I have written my conclusions based on the research findings. In this sense, the archival sources have given me the opportunity to see first-hand the dynamics implemented by the small Italian states in an attempt to maneuver through the international context created after the peace of Cateau-Cambrésis, along the Spanish hegemony over the peninsula. Thanks to the examined sources, it is possible to conclude that in the Spanish diplomatic system, the House of Este was placed on the margins. This is also demonstrated by the numerous negotiation failures and false hopes given to Este representatives. Particularly interesting was the study on the figure of Giacomo Ferrari, who, due to his particular situation, was occasionally forced to perform functions comparable to those of an ambassador, blurring the division of roles in the Este diplomacy.
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