Riassunto analitico
La tesi mira a descrivere la storia e l'evoluzione dell'imposta sui redditi. I concetti di ricchezza mobiliare e di imposizione dei redditi compaiono e si affermano in età moderna. Le imposte sulla ricchezza mobiliare - nel senso in cui le intendiamo oggi - hanno origine nel Piemonte preunitario negli anni 1859-1863, mentre le prime imposte sui redditi industriali, professionali e commerciali vennero istituite a partire dalla prima metà dell'800. L'espressione "redditi di ricchezza mobile" non risulta presente in nessuno Stato italiano fino al 1864. Quello che trasparirà dal Capitolo 1 sarà l'adozione, da parte degli Stati, di sistemi impositivi che colpiscono i redditi dei vari settori economici, i quali - solo successivamente all'Unità d'Italia - verranno ricompresi nell'unica nozione "ricchezza mobile". In seguito all'Unità d'Italia, fu imprescindibile l'unificazione amministrativa e la perequazione delle imposte. Unificare l'imposta di ricchezza mobile fu il problema maggiore, in quanto nelle province siciliane, napoletane e romane sostanzialmente non esisteva; invece, nelle province settentrionali, esisteva in forme e misure differenti risultando di difficile conciliazione. Dal punto di vista legislativo, gli anni tra il 1859 ed il 1864 videro un susseguirsi continuo di progetti di legge e discussioni politiche, che consentirono al Piemonte e all'Italia Unita di passare dall'imposta personale-mobiliare - introdotta nel 1802 - all'imposta di ricchezza mobile. Il successivo periodo storico sottoposto in esame tratta l'imposta di ricchezza mobile dal 1958 al 1973. Tale periodo è caratterizzato da un evento sostanzialmente rivoluzionario per l'Italia: l'entrata in vigore, nel 1948, della Costituzione della Repubblica Italiana. Tralasciando l'importanza e l'impatto sugli altri settori dello Stato - per quanto riguarda il profilo tributario, le novità introdotte e previste dalla Costituzione Repubblicana furono importantissime e rivoluzionarie, per uno Stato come l'Italia, ancora alla ricerca di un sistema impositivo moderno e al passo con gli altri paesi industrializzati. L'elaborato si conclude con il Capitolo 4 dedicato alla Riforma Visentini del 1973. La riforma tributaria venne chiesta da tempo e con insistenza in quanto sia i contribuenti che la classe dirigente del Paese riteneva che il sistema tributario italiano presentasse degli impedimenti insanabili con modifiche parziali, in quanto non dipendevano da specifiche norme ma dalla struttura del sistema tributario nel suo complesso. All'interno dell'ultimo capitolo sono illustrati gli obiettivi prefissati dalla riforma tributaria e i caratteri essenziali dell'imposta sui redditi delle persone fisiche, evidenziando le principali differenze e l'evoluzione del tributo stesso rispetto alla vecchia imposizione di ricchezza mobile.
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