Riassunto analitico
Il seguente lavoro tesi si inserisce all'interno di un progetto più ampio in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Vita dell'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia e il Centro di Ingegneria biologica dell’Università del Minho di Braga, Portogallo. L'obiettivo è la realizzazione di un biocatalizzatore eterogeneo interamente ottenuto da prodotti di scarto da sfruttare poi per la produzione di biodiesel tramite transesterificazione di olio vegetale esausto. L'enzima che svolge il ruolo di biocatalizzatore eterogeneo è una lipasi ottenuta dalla fermentazione di sottoprodotti di origine agroalimentare, quali sansa di oliva e crusca di frumento, da parte del fungo Aspergillus ibericus. Tale lipasi è stata immobilizzata su due diversi supporti vetrosi, uno proveniente dalla filiera della raccolta differenziata urbana e l'altro da apparecchiature a tubi a raggi catodici, sottoposti a specifici trattamenti fisico-chimici per facilitare l'adsorbimento dell'enzima. Per la produzione di biodiesel, sono stati utilizzati i biocatalizzatori per ottimizzare la transesterificazione di oli vegetali esausti reperiti da diverse aziende locali. Lo scritto si compone di due parti, di cui la prima, bibliografica, che indaga sulla corretta gestione degli oli esausti per la produzione di biodiesel in Italia, valutandone gli eventuali aspetti positivi e negativi in termini ambientali ed economici. Nella successiva fase sono stati riportati i risultati relativi agli obiettivi inizialmente preposti: innanzitutto è stato verificato l'effettivo adsorbimento della lipasi sulla superficie dei supporti vetrosi diversamente trattati, infine sono state analizzate le rese del biodiesel a seconda dell'olio usato per la transesterificazione.
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