Riassunto analitico
Il 5-Fluorouracile (5-FU) è un agente chemioterapico, appartenente alla classe degli antimetaboliti, usato in terapia per il trattamento di numerosi tumori solidi come il carcinoma mammario, il carcinoma del colon retto e dell’area testa-collo. Il farmaco esplica la sua azione mediante il suo metabolita attivo 5-fluorodesossiuridilmonofosfato che forma un complesso ternario covalente con la Timidilato Sintasi e il suo cofattore N5,N10-metiltetetraidrofolato, bloccando la sintesi de novo del DNA. Nonostante il 5-FU sia noto da tempo, ad oggi 1600 trials clinici, che adottano il 5-FU in combinazione con altri farmaci, sono in corso. Il carcinoma ovarico è la principale causa di morte per tumore ginecologico e la quinta per tumore nella popolazione femminile dei Paesi sviluppati. A causa di sintomi aspecifici è spesso diagnosticato in stadio avanzato e la sopravvivenza a 5 anni è circa del 25%. Il trattamento standard (Carboplatino e Paclitaxel) esita in recidive entro i 2 anni dall’inizio del trattamento nel 70-80% dei casi. Questo impone la scelta di una successiva linea di trattamento (Topotecani, Doxorubicina liposomiale peghilata, Gemcitabina, …). In ambito clinico, per pazienti non rispondenti a diversi trattamenti chemioterapici, possono essere impiegati in via sperimentale farmaci antitumorali non standard in modalità di clinical setting. In quest’ottica il 5-FU è stato impiegato in studi clinici in combinazione con farmaci a base di Platino, ed è risultato efficace come linea avanzata di trattamento in pazienti affette da carcinoma ovarico recidivante. Gli studi di proteomica comparativa su campioni di pazienti che hanno risposto differentemente a un trattamento consentono l’identificazione di biomarkers predittivi dell’efficacia di una determinata terapia farmacologica. In particolare i campioni di fluidi biologici (siero o urine) possono essere utili per il monitoraggio di una terapia in corso. Lo scopo del mio lavoro di tesi è l’identificazione, mediante approccio proteomico, di un panel proteico che possa essere indicativo della risposta alla terapia con 5-FU in combinazione con Acido Folinico e Oxalil-Platino (FOLFOX) in pazienti con tumore ovarico multiresistente. In collaborazione con il Dott. Ugo De Giorgi, responsabile del Gruppo di Patologia Uro - ginecologico dell’I.R.S.T di Meldola (FC), è stato condotto uno studio su 10 pazienti affette da carcinoma ovarico sottoposte a trattamento di ultima linea con FOLFOX. Per ogni paziente è stato prelevato un campione prima dell’inizio della terapia e uno al momento della risposta clinica (positiva o negativa) più significativa. Durante il mio lavoro di tesi mi sono occupata: (1) della preparazione dei campioni per l’analisi di spettrometria di massa (MS); (2) dell’elaborazione dei dati di MS per l’identificazione delle proteine modulate dal trattamento; (3) del confronto dei profili di modulazione proteica nelle diverse pazienti in relazione alla loro risposta clinica positiva o negativa; (4) dell’analisi bioinformatica delle proteine modulate in modo differente nelle pazienti in cui il trattamento è risultato efficace rispetto alle pazienti in cui il trattamento non è risultato efficace. I campioni, dopo procedura separativa e digestiva sono stati analizzati mediante spettrometria di massa nLC-ESI-MS/MS presso il laboratorio del Prof. Fulvio Magni del Dipartimento di Scienze della Salute dell’Università degli Studi Milano Bicocca. In seguito l’identificazione delle proteine differenzialmente espresse (DEP) è stata effettuata mediante il software Progenesis® e l’analisi dei processi biologici maggiormente implicati nel meccanismo d’azione del 5-FU e nel meccanismo di farmaco resistenza con software appropriati. Lo studio ha condotto alla definizione di un set di proteine modulate dal trattamento con 5-FU.
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