Riassunto analitico
La cultura attuale è fortemente caratterizzata dalla associazione stereotipica fra bellezza e magrezza, in particolare per le donne. Questo influenza i comportamenti alimentari e il desiderio di controllo del peso. In questo elaborato viene proposta la replica di uno studio sperimentale condotto in Canada quasi trent’anni fa per mostrare come le dimensioni e la composizione dei pasti possano influenzare la percezione che si ha della persona che li consuma, non solo a livello di esteriorità e aspetto fisico ma anche sul piano delle impressioni di personalità e, in particolare, come mangiare in modo leggero sia stato valutato come un comportamento appropriato per le donne e non per gli uomini. Lo scopo del presente studio è quello di confrontare i risultati ottenuti al fine di valutare se e in che modo il giudizio di un individuo, sulla base delle informazioni circa gli ultimi due pasti consumati, sia cambiato, tenendo soprattutto in considerazione il differente contesto culturale ed ambientale di riferimento. In Italia, infatti, l’eventuale influenza che gli stereotipi di bellezza hanno sugli individui si potrebbe scontrare con forti tradizioni gastronomiche. I nostri risultati mostrano che in Italia, a differenza dello studio originario, non emerge una stretta relazione tra la dimensione del pasto consumato e la percezione che si ha della mangiatrice e non del mangiatore, ma in generale chi mostra di consumare pasti di piccole dimensioni ottiene giudizi più positivi, indistintamente che si tratti di un uomo o di una donna.
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