Riassunto analitico
The influence of media bias is significant in shaping public perception of conflicts, namely in that of Israel and Palestine, wherein narratives vary remarkably across news outlets. In fact, the language used in news coverage has the power to shape the audience’s interpretations, therefore reinforcing particular viewpoints and dismissing others. In order to understand such differences, we must first comprehend concepts like media bias, framing, and critical discourse analysis. Although previous studies, namely ‘Professional and Legal Challenges in Conflict Reporting’ (Nohrstedt & Ottosen, 2014) and ‘Examining Media Bias: A Study of News Coverage and Its Impact on Public Perception’ (Limkar, Rathore, & Gharde, 2024), have explored the concept of media bias in conflict reporting, comparative corpus linguistic analyses in this context remain somewhat limited, especially within the framework of the Israel-Palestine conflict, thus underscoring the need for further research. In this light, the present study investigates the linguistic and discursive strategies that have been employed by Al Jazeera and Fox News in their respective reporting on the Israeli-Palestinian conflict, aiming at unraveling the existence of patterns of bias and ideological positioning. To achieve this, corpora of news articles have been created and analyzed through Sketch Engine to extract keywords as well as to retrieve collocation patterns. The findings revealed notable patterns of bias; Al Jazeera tends to frame the issue through a humanitarian and international law lens, emphasizing the Palestinian suffering and casualties. In contrast, Fox News gravitates towards a perspective that is rather centered around a security-oriented and political viewpoint, often stressing Israel’s self-defense tactics and geopolitical alliances. These differences in lexical choices and discourse structures reveal deeper variations in the ideological backgrounds between the two media outlets. These results undoubtedly contribute to a broader comprehension of media bias and its effects on public perception, thus highlighting the necessity of critical media literacy and a more active approach to news consumption. Nonetheless, limitations relating to the corpus size and variety of sources provide room for improvement in future research to guarantee more extensive analysis of media representation in time of conflict.
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Abstract
L'influenza dei media è significativa per la formazione della percezione pubblica dei conflitti, in particolare di Israele e Palestina, dove le narrazioni variano notevolmente tra i vari organi di informazione. Infatti, il linguaggio utilizzato nella copertura delle notizie ha il potere di plasmare le interpretazioni del pubblico, rafforzando così particolari punti di vista e scartandone altri. Per comprendere queste differenze, dobbiamo prima comprendere concetti come media bias, framing e analisi critica del discorso. Sebbene studi precedenti abbiano esplorato il concetto di pregiudizio dei media nella cronaca dei conflitti, le analisi linguistiche comparative dei corpora in questo contesto rimangono alquanto limitate, soprattutto nell'ambito del conflitto israelo-palestinese, sottolineando così la necessità di ulteriori ricerche. Ciò premesso, la ricerca in oggetto affronta le strategie linguistiche e discorsive impiegate da Al Jazeera e Fox News nei rispettivi servizi sul conflitto israelo-palestinese, con l'obiettivo di svelare l'esistenza di modelli di pregiudizio e di posizionamento ideologico. A tal fine, i corpora di articoli di notizie accuratamente compilati sono stati sottoposti all'analisi di Sketch Engine per estrarre le parole chiave e rilevare le sfumature dei modelli di collocazione e delle agende discorsive.
I risultati hanno rivelato notevoli schemi di parzialità: Al Jazeera tende a inquadrare la questione attraverso una lente umanitaria e di diritto internazionale, sottolineando le sofferenze e le vittime palestinesi. Al contrario, Fox News si orienta verso una prospettiva piuttosto centrata su un punto di vista politico e di sicurezza, sottolineando spesso le tattiche di autodifesa e le alleanze geopolitiche di Israele. Queste differenze nelle scelte lessicali e nelle strutture del discorso rivelano variazioni più profonde nei contesti ideologici dei due media.
Queste rivelazioni contribuiscono senza dubbio a una più ampia comprensione dei pregiudizi dei media e dei loro effetti sulla percezione pubblica, evidenziando così la necessità di un'alfabetizzazione critica ai media e di un approccio più attivo al consumo delle notizie. Tuttavia, le limitazioni relative alle dimensioni del corpus e alla varietà delle fonti offrono margini di miglioramento per le ricerche future, al fine di garantire un'analisi più ampia della rappresentazione mediatica in tempo di conflitto.
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