Riassunto analitico
Il melanoma è una neoplasia maligna la cui incidenza è in notevole aumento a livello globale. Tale neoplasia origina da melanociti presenti a livello cutaneo e uveale. I trattamenti attualmente in uso risultano inadeguati e spesso inefficaci a causa dello sviluppo di resistenza farmacologica. Pertanto, risulta fondamentale individuare nuovi composti in grado di superare tali problematiche. L'ambiente marino, con la sua biodiversità unica, è una fonte straordinaria per la ricerca biomedica. Fra gli organismi presenti sui fondali sabbiosi vi è un verme segmentato Halla parthenopeia che è comunemente impiegato nelle attività di pesca. Tale anellide è in grado di rilasciare diverse tipologie di muco, fra cui un muco a scopo difensivo di colore viola. In tale muco è stata identificata la presenza di un pigmento rosso noto come Hallacromo, un acido amminochinone solfonico appartenente agli antrachinoni, che determina la colorazione e la tossicità del muco, ma le cui attività biologiche non sono state ancora chiarite. In generale, gli antrachinoni sono una famiglia di composti di origine naturale attualmente studiati per il trattamento di diverse neoplasie, tra cui il melanoma. Studi precedenti hanno dimostrato che gli antrachinoni sono in grado di indurre la morte cellulare attraverso diversi meccanismi come, ad esempio, l’induzione di alterazioni a livello mitocondriale. Lo scopo della presente tesi è stato quello di valutare l’effetto del trattamento con Hallacromo su cellule di melanoma ad alta capacità proliferativa valutando la vitalità cellulare, i cambiamenti morfologici e il potenziale di membrana mitocondriale. I dati ottenuti suggeriscono che Hallacromo riduce l’attività proliferativa delle cellule inducendo sia un cambiamento morfologico sia una riduzione del metabolismo energetico tramite depolarizzazione della membrana mitocondriale. Ulteriori studi sono necessari al fine di caratterizzare i target molecolari della molecola di Hallacromo.
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