Riassunto analitico
Quando parliamo di transizione ecologica facciamo riferimento ad un cambiamento radicale di cui abbiamo disperatamente bisogno e che non possiamo più rimandare. Questo cambiamento non riguarda solo la questione climatica o la conversione dei sistemi dei combustibili fossili, ma anche la perdita di biodiversità, le differenze tra gli emisferi sempre più evidenti e il sistema economico di produzione e consumo che con la sua crescita così incombente sembra non lasciar più scampo a tutto ciò che lo circonda. Assodato che un cambiamento nel modo di operare delle imprese deve necessariamente ed inevitabilmente avvenire, in questo elaborato tratterò in primis i temi riguardanti l’inquinamento dovuto all’onnipresenza della plastica nell’ambiente, soprattutto nei mari e negli oceani. Vedremo quali sono, alcune delle soluzioni che le imprese stanno adottando per ovviare al problema dei rifiuti e del riciclaggio della plastica e se tali soluzioni siano ritenute sufficienti. Parlerò dei principali canali attraverso cui i rifiuti finiscono in mare e quali sono le iniziative che i diversi Paesi dell’Europa, ma anche l’Italia stessa, stanno adottando per cercare di prevenire e ridurre l’inquinamento da plastica nei mari. Successivamente passerò ad analizzare i provvedimenti dell’Unione europea in tema di riciclaggio e sostenibilità, soffermandomi su alcuni Paesi Ue che possiamo considerare come i promotori di un sistema economico e sociale circolare. Vedremo le proposte normative inerenti all’introduzione della Plastic Tax in Europa e di come le sue innumerevoli proroghe in Italia stanno continuando ad agevolare il Settore che produce plastiche monouso, che ormai da anni persegue un modus operandi troppo obsoleto rispetto all’epoca in cui viviamo. Per tale motivo è necessario un adeguamento alla Direttiva europea e che si ricorra a dei processi produttivi più sostenibili al fine di andare incontro alle esigenze sia climatiche che economico-sociali dell’attuale periodo storico. Successivamente, condurrò uno studio volto all’identificazione di un campione di aziende operanti nel settore Agroalimentare, col fine di provare a comprendere quali potrebbero essere le potenziali ripercussioni, ma anche i benefici, che potrebbero derivare dell’introduzione delle attuali proposte normative sulla Plastic Tax su tale comparto che rappresenta un’eccellenza che primeggia in Italia, dopo quella meccanica. Alla base della scelta del settore Agroalimentare come campione su cui fare delle considerazioni in merito alle conseguenze che potrebbero derivare dall’introduzione di questa tassa, vi è la ragione legata al conseguente problema che concerne gli imballaggi dei prodotti alimentari, di cui se ne fa uno smisurato e non responsabile utilizzo, evidentemente, più in questo settore che in altri. In sostanza, mi concentrerò sul settore dell’Agrifood, facendo un breve excursus su tale comparto a livello Nazionale per poi analizzarlo a livello regionale. La scelta di focalizzarmi sull’Emilia-Romagna come criterio settoriale-territoriale è dovuta al fatto che la regione è leader in Italia nel settore Agroalimentare che descrive un comparto in crescita dal valore di 20,2 miliardi di euro grazie al contributo delle diverse filiere agroalimentari del Paese. Infine, elaborerò delle considerazioni in merito ad alcune misure da prendere in esame, viste le attuali proposte normative della Plastic Tax, concludendo con delle riflessioni su quello che potrebbe essere l’effetto derivante dall’introduzione di questa tassa sul comparto Agroalimentare, che è una delle principali fonti di reddito per il nostro Paese.
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