Riassunto analitico
L’educazione civica è stata una costante del mio percorso di studi universitario. L'opportunità del tirocinio formativo mi ha permesso di approfondire alcuni principi che costituiscono l’educazione civica, dando modo agli studenti, di riflettere su tematiche più o meno complesse quali la salvaguardia dell’ambiente, l’importanza del riciclo, l’attenzione verso l’altro e verso le diverse caratteristiche di ognuno di noi, ma anche i diritti e i doveri di ogni individuo. La presente tesi riguarda un progetto di educazione civica, ideato dalla docente Letizia Gherardini e realizzato insieme alla sottoscritta, in una classe quinta di scuola primaria. Il percorso, intitolato “Noi nel mondo”, ha previsto l’analisi e l’approfondimento delle diverse culture presenti nel nostro gruppo classe, oltre a quella italiana: indiana, albanese, moldava, e marocchina. Tale indagine è stata arricchita da esperienze dirette con le varie nazionalità, accogliendo a scuola le famiglie al fine di condividere le loro usanze e le loro tradizioni. La struttura dell'elaborato è suddivisa in cinque capitoli: l’educazione civica, la normativa, la descrizione del progetto, i limiti del progetto e le conclusioni. Il primo e il secondo capitolo sono prettamente teorici e vogliono dare una visione generale riguardo alle leggi che normano innanzitutto l’insegnamento della disciplina di educazione civica, ma anche la legislatura legata all’introduzione della figura dell’insegnante di sostegno a scuola e al modello inclusivo italiano. Questa prima parte è suddivisa in paragrafi che vanno ad approfondire temi come le linee guida della pedagogia speciale, il diritto all’educazione e il ruolo del docente di sostegno. Il terzo capitolo riguarda la sperimentazione avvenuta in una classe quinta di scuola primaria, condotta da due docenti. Dopo la presentazione della classe, è stato descritto il progetto interculturale svolto e la sua realizzazione. Questo percorso, ideato dalla docente Letizia Gherardini, ha avuto inizio nel 2021, quando gli alunni frequentavano la classe quarta, ma quello su cui viene posta l’attenzione è quanto effettuato in questo anno scolastico, 2022/2023. Il progetto ha il fine di combattere gli stereotipi e i pregiudizi che cominciavano a diffondersi tra gli alunni della classe e di promuovere atteggiamenti inclusivi e di apertura verso la diversità. Sono stati, così, organizzati diversi scambi culturali, all’interno dei quali, le famiglie degli alunni stranieri, venivano accolti in classi, dando loro spazio per raccontare il loro vissuto migratorio, ma, soprattutto, la loro cultura. Il percorso, cominciato a settembre 2022, è stato terminato a febbraio 2023, ma è prevista una giornata conclusiva a maggio, del medesimo anno, ovvero a fine anno scolastico. In questi cinque mesi, sono state affrontate quattro nazionalità differenti e presenti nel gruppo classe, oltre a quella italiana, ovvero quella albanese, marocchina, moldava e indiana.Il capitolo successivo raccoglie i risultati ottenuti durante l’intero percorso e prova a delinearne anche i limiti. Ciò che ha aiutato le docenti a mantenere alta l’attenzione è stata l’interdisciplinarietà delle proposte: in un pomeriggio si spaziava dalla tecnologia con l’utilizzo di strumenti digitali e piattaforme online fino ad arrivare allo studio della storia dell' arte per la costruzione delle bandiere rappresentanti tali nazioni utilizzando tempere, squadre, righelli, cartoncini, carta crespa e anche materiale di recupero. L’ultimo capitolo è relativo alle conclusioni, ovvero alle riflessioni al termine del progetto sui risultati ottenuti e sulle potenzialità e criticità dello stesso. Un percorso lungo e faticoso, che però ha portato con sé grandi soddisfazioni. Sono giunta a considerazioni profonde che mi hanno maggiormente convinta dell’importanza dell’educazione civica, soprattutto in questa fascia d’età.
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