Riassunto analitico
Questo studio si rivolge idealmente ad un pubblico di insegnanti della scuola secondaria. La professione del docente richiede il difficile compito di “tenere insieme” in un’ora di lezione soggetto (alunni) e oggetto (materia) mantenendo un equilibrio necessario per non propendere troppo verso l’uno, diventando un surrogato di un amico oppure verso l’altro, divenendo un cultore intransigente della materia perdendo così l’opportunità di usare quest’ultima come necessaria distanza per attirare i ragazzi e come ponte per raggiungerli. Tuttavia, essere insegnante oggi nella scuola secondaria rende questo equilibrio particolarmente difficile da mantenere. Infatti i ragazzi portano spesso sui banchi corpi “urlanti” (grassi, magri, feriti), teste chine, pensierose, arrabbiate, annoiate e a volte sconfitte. La loro sofferenza è psichica e non può essere ignorata ma nella scuola, luogo fisico e simbolico fondamentale per la loro crescita, sembra esserci ancora poca conoscenza di questo aspetto e il rischio è che il docente-funambolo ignori, più o meno coscientemente, il soggetto che risulta così il grande assente dell’ora di lezione. Con quali strumenti il docente può ancora tenere insieme soggetto e oggetto quando il soggetto soffre psicologicamente? Quali sono le risorse della scuola? Quali le competenze e conoscenze dell’insegnante? Come si sentono gli insegnanti rispetto a questa delicata situazione? Questi sono alcuni degli interrogativi a cui si cerca una risposta. L’obiettivo di questo studio è quello di ricostruire una fotografia degli adolescenti italiani di oggi e di ciò che provoca loro un dolore psichico per poter offrire ai docenti di scuola secondaria uno sguardo integrativo sui ragazzi che popolano la scuola e che sono il “soggetto” delle loro ore di lezione. Analizzando la specificità di un’età nella quale il sintomo mostra meno di quanto nasconde, si cerca di offrire una prospettiva che possa integrare il sapere psicologico ed aiutare a comprendere le ferite psichiche degli adolescenti che a scuola spesso gridano, in modi molto diversi, il loro bisogno di aiuto e di essere visti. Una seconda parte dello studio analizza la professione del docente per riflettere sullo stato di usura psichica di questa professione e capire quali ne siano gli aspetti più critici. Una riflessione sul burnout dei docenti per comprendere quali siano i fattori protettivi e quelli di rischio anche alla luce della crescente problematicità degli adolescenti a scuola. Il cardine dell’analisi rimane la scuola che deve interrogarsi. L’abbandono scolastico, l’alto numero di ragazzi che in prima superiore cambiano indirizzo di scuola, il numero sempre più alto di adolescenti con patologie psichiatriche devono metterci di fronte ad un interrogativo perentorio: come può la scuola assolvere al suo compito in questo momento?
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