Riassunto analitico
Il mio lavoro prende in considerazione l'opera di Marcella Balconi (1919-1999) e Maria Elvira Berrini (1918-2004): entrambe laureate in medicina nel 1943 esse sono considerate, insieme a Bollea, le pioniere della neuropsichiatria infantile in Italia. Il loro lavoro rimanda a più ambiti interconnessi tra loro (medicina, psichiatria, pedagogia, politica) che hanno come filo conduttore comune l'interesse per i bambini svantaggiati e per quell'Italia post bellica tutta da ricostruire e da reinventare. Il loro contributo scientifico è ancora valido e attuale in campo scolastico in particolar modo. Molte sono le riflessioni che ci hanno lasciato e che ancora oggi presentano un rilevante potenziale per insegnanti ed educatori, dagli studi sulla dimensione ludica, al problema dei "bambini difficili" a scuola, dai numerosi studi sul disagio scolastico alle cause delle difficoltà di apprendimento, dal ruolo riparativo dell'insegnante a quello dei genitori. Le due studiose ci ricordano che l'apprendimento è in stretta relazione allo sviluppo affettivo e all'ambiente familiare, a quel sentimento di fiducia e sicurezza che è alla base della costruzione del Sé e che dipende dalle prime esperienze oggettuali e quindi dal rapporto bambino-madre. Nel loro operare possiamo vedere il primo passo verso lo sviluppo di una cultura dei diritti di ciascun bambino, in un contesto caratterizzato da una buona integrazione tra cure sanitarie e cure educative. In conclusione Balconi e Berrini ci insegnano che non è possibile educare senza una dimensione di vicinanza che renda possibile l'osservazione e l'ascolto dell'altro.
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