Riassunto analitico
Al giorno d’oggi, le riviste e le loro versioni online rappresentano il supporto principale della comunicazione di moda. Il particolare linguaggio della moda il cui obiettivo è definire le tendenze di vestiti, accessori, etc. e condividerle con la società, è stato definito come un linguaggio settoriale caratterizzato per la presenza di neologismi e soprattutto prestiti linguistici e tecnicismi specializzati conosciuti dagli esperti del settore. Attualmente, nell'ambito della moda i termini esteri di origine francese sono stati sostituiti da termini di provenienza inglese: i cosiddetti anglicismi, a causa del carattere internazionale della moda degli ultimi decenni dopo la globalizzazione che ha conferito alla lingua inglese lo status di lingua franca. Le riviste di alta gamma attuali rappresentano l’eredità lasciata da quelle prime pubblicazioni nate dopo la Rivoluzione francese in Francia ed Inghilterra, i cui modelli hanno ispirato successivamente pubblicazioni leader di moda quali sono oggigiorno Vogue e Glamour pubblicati dell'editoriale Condé Nast. Attualmente le riviste di moda rappresentano quasi delle vetrine per i prodotti di moda, giocando un ruolo fondamentale nell'economia di questo campo e nella pubblicità dei marchi più famosi, attraverso il “brand placement” inserito nelle sue pagine. Grazie all’invenzione di Internet, le riviste di moda hanno finalmente assunto un nuovo ruolo adattandosi e convertendosi in cyber riviste, sfruttando i nuovi strumenti digitali. Lo scopo della tesi è di indagare attraverso un’analisi comparativa tra Spagna ed Italia, isotopie e discrepanze tra le tendenze adottate da due delle testate giornalistiche di moda più influenti, Vogue e Glamour, per quanto riguarda i prestiti linguistici inclusi, il “Brand placement” e la versione web delle riviste. Il corpus analizzato include 6 numeri pubblicati in Spagna e in Italia per le testate della “bibbia della moda", Vogue e della sua “sorella minore”, Glamour. Saranno anche oggetto di analisi le versioni online delle riviste ed alcuni tratti caratteristici di tale conversione in rete. L'analisi dei prestiti linguistici, specialmente degli anglicismi, e del “brand placement” inclusi nelle versioni stampate e nelle versioni online delle riviste ha dimostrato differenti tendenze rilevate non solo da una comparazione tra le redazioni spagnole ed italiane, ma anche tra le due testate, mostrando uno stile differente che può essere percepito dalle lettrici, influenzando la loro concezione sull’identità della rivista in questione. In effetti, la tendenza italiana all'internazionalizzazione può essere percepita non solo nelle pubblicazioni cartacee ma anche nelle pagine web delle due testate analizzate, mentre si nota un carattere più nazionalista e protettivo verso la lingua nazionale in Spagna. Forti discrepanze sono state rilevate anche per quanto riguarda l'identità di rivista comunicata da Vogue da un lato, e da Glamour dall'altro. Se da una parte incontriamo una rivista fortemente elitaria, non solo per quanto riguarda il “brand placement” di marchi di lusso, ma anche per il linguaggio e lo stile, dall'altro incontriamo una rivista più accessibile caratterizzata da uno stile ed una pubblicità che meglio si avvicinano ad una classe media. Queste particolari tendenze mostrano così una differenziazione di target delle lettrici alle quali sono destinate le riviste, sviluppando così un’analisi completa ed interculturale a tutto tondo delle riviste in questione e delle rispettive pagine web.
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Abstract
Nowadays, magazines and its web adaptations represent the principal support of the fashion communication. The peculiar language of fashion whose objective is to define the trends regarding suits, accessories, etc. and to share them among the society, has been defined as a sectorial language characterized for the presence of neologisms and above all foreignisms and specialized technicisms, shared among the experts of the sector. Currently, within the fashion field, the foreign terms of French origin have been replaced for terms of English origin: the so-called anglicisms, because of the international character of fashion during the last decades after the globalization that has conferred to the English language the status of “lingua franca”. The current magazines of high range represent the inheritance of those first publications that have been born after the French Revolution in France and England whose models have subsequently inspired fashion leader publications which are nowadays Vogue and Glamour of the publishing Condé Nast. Nowadays, fashion magazines represent a sort of showcases for fashion products, playing a fundamental role in the economy of this field and in the advertisement of the most famous brands, through the “brand placement” included in its pages. Due to the introduction of Internet, fashion magazines have assumed a new role and a in the society though its web adaptations in cybermagazines using new digital tools. The purpose of this study is to investigate through a comparative analysis, among Spain and Italy, similarities and discrepancies among the tendencies adopted by two of the more influential journalistic headings of fashion, Vogue and Glamour, with regard to the inclusion of loanwords, the brand placement and the web adaptations of the magazines. The analyzed corpus includes 6 numbers edited in Spain and Italy by the headings of the "bible of fashion", Vogue and of its "younger sister", Glamour. Another object of analysis will be also the online versions of the magazines and some relevant aspects which a characterize their conversions as cybergenres. The analysis of the loanwords and foreignisms, especially anglicisms, included in the written press and in the online versions of the magazines has shown different tendencies adopted not only by the the Spanish and Italian editings, but also among the two headings showing a different style that can be perceived by the readers influencing their conception of the identity of magazine taken in account. In fact, the Italian tendency to the internazionalization can be perceived not only in the paper publications but also in the web pages of the two headings analyzed, while a more nationalistic and protective tendency towards the national language is perceived n the spanish magazines. Strong discrepancies have also been noticed as it regards the identity of the magazine, communicated by Vogue on one side, and by Glamour on the other. Whilst on one hand we meet a strongly elitist magazine, not only as it regards the brand placement of luxury brands, but also the language and the style, on the other one we meet a more accessible magazine characterized by a style and a type of advertisement are more suitable for a middle class audience. These particular tendencies show in this way a differentiation of the target of the readers to whom the magazines are destined to, providing in this way a complete and well-rounded intercultural analysis of the above mentioned fashion magazines and their respective web adaptations.
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