Riassunto analitico
È stato evidenziato che i parassiti svolgono un ruolo non trascurabile sulla sopravvivenza dei bivalvi d’acqua dolce, in quanto alterano sia le condizioni fisiologiche sia quelle riproduttive. Parassiti quali Trematodi e Idracarini possono incidere drasticamente sui loro cicli biologici. È stata analizzata la presenza di questi nelle specie di bivalvi più rappresentative in Italia. Tra i bivalvi nativi sono state studiate le parassitosi in Anodonta anatina (Linnaeus, 1758), Anodonta cygnea (Linnaeus, 1758), Anodonta exulcerata (Porro, 1838) e Unio elongatulus (Pfeiffer, 1825). Le invasive considerate sono: Dreissena polymorpha (Pallas, 1771), Corbicula fluminea (Müller, 1774), Sinanodonta woodiana (Lea, 1834). Per queste specie sono stati confrontati i livelli di parassitosi: tra diverse specie presenti nello stesso bacino; tra popolazioni diverse della stessa specie raccolte in laghi diversi; tra tessuti differenti in diverse specie raccolte dallo stesso lago. tra sessi diversi in differenti specie presenti nello stesso bacino. L’obiettivo era valutare il differenziamento dell’incidenza dei parassiti tra specie native e aliene invasive e a livello interspecifico. In conclusione è emersa una differenza significativa tra le diverse specie originarie del Lago Maggiore. Le popolazioni di bivalvi campionate negli altri bacini, dopo essere state confrontate con quelle del Lago Maggiore, portano ad ipotizzare che ci sia una notevole differenza nel grado di infestazione da Idracarini tra località del nord e del centro Italia. Durante l’analisi delle infestazioni in bivalvi del Lago Maggiore separati in funzione del sesso, sia nelle specie native che in quelle invasive non sono state osservate differenze nei tassi di infestazione in maschi e femmine, che presentano un trend simile. Dalle altre analisi effettuate sugli Idracarini è emersa in U. elongatulus la preferenza nell’infestare le branchie, in quanto la frequenza di mantelli sani era più del doppio di quella riscontrata tra le branchie. Al contrario, però, in S. woodiana, A. cygnea e A. exulcerata il livello di infestazione più alto è stato riscontrato nei mantelli.
|