Riassunto analitico
Dopo l'avvento della rivoluzione industriale e la costituzione di un vero e proprio diritto del lavoro a tutela degli individui, la centralità del lavoro subordinato viene messa in discussione dall'esigenza delle imprese di maggiore produttività e minori vincoli, costi ed obblighi contrattuali. Forme di lavoro a distanza e prestazioni a tempo parziale divengono le pioniere di un nuovo concetto: la flessibilità. La normativa nazionale, insieme ai principali attori sociali e alla contrattazione collettiva, ne affronta la complessità disciplinando queste nuove relazioni lavorative in continua evoluzione. L'avvento della tecnologia porta ad un nuovo modello, il telelavoro, che domina le curiosità e i progetti di diverse realtà aziendali europee regolati da accordi interconfederali e da generali tutele sulla sicurezza e sulla privacy; segue il lavoro agile, strumento principe della flessibilità oramai richiesta non solo dagli imprenditori ma sempre più dai lavoratori, per una migliore qualità della vita. La giurisprudenza italiana si approccia concretamente a questa novità con la legge n. 81 del 22.05.17, mettendosi in scia di accordi aziendali già esistenti all'interno delle grandi aziende italiane ed europee.
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