Riassunto analitico
Agli inizi degli anni 90 alcuni scandali alimentari, tra cui la BSE e le diossine, fecero emergere il problema della disomogenea applicazione delle norme negli stati membri; la necessità di regolarizzare e tutelare la sicurezza alimentare a livello comunitario diventò quindi uno degli obbiettivi preposti nel settore alimentare.
Il primo documento che sancì l’inizio di una nuova epoca in questo settore fu “ Il Libro bianco sulla sicurezza alimentare”(2000) che descriveva in modo particolareggiato gli obbiettivi, le priorità e i progetti per una futura legislazione; i punti focali individuati erano la necessità di istituire un’autorità alimentare europea indipendente e l’opportunità di attivare sistemi di monitoraggio e di allarme più accurati lungo tutta la catena alimentare, in modo da definire una disciplina giuridica uniforme e un coinvolgimento a tutto tondo dei consumatori. Dal 2000 in poi le normative si svilupparono in modo progressivo, coprendo tutta la filiera “to farm to fork” cioè dal settore primario sino al consumatore finale; la necessità di privilegiare la trasparenza dei prodotti attraverso sistemi di tracciabilità e di ottenere sistemi di controllo più efficaci lungo la filiera alimentare hanno l’obiettivo comune di consentire al consumatore un’elevata sicurezza e conoscenza del prodotto finito. Grazie a diversi interventi legislativi a livello comunitario e nazionale e grazie a sistemi di certificazione di qualità, si ha, ad oggi, la possibilità di garantire un’elevata protezione sanitaria, una corretta informazione nell’interesse dei consumatori e una libera circolazione delle merci in tutto il mondo. Nasce spontanea, quindi, la necessità di validare e attestare la conformità a normative cogenti e volontarie nell’ambito della qualità attraverso le certificazioni; per certificazione si intende l’atto mediante il quale una terza parte indipendente dichiara che, con ragionevole attendibilità, un determinato prodotto, processo o servizio è conforme a requisiti specificati. (ISO 9001:2008) Esistono diversi tipi di certificazione, in primis la differenza più grande sta nel separare quelle cogenti (es. HACCP) e volontarie (es. UNI EN ISO 9001:2015). L'esperienza di stage all'interno di un'azienda che presenta vari settori diversificati tra loro mi ha dato l'opportunità di studiare i diversi sistemi di gestione partendo da quelli cogenti a quelli volontari, con la necessità di implementare il sistema di gestione della qualità attuando un piano di transizione dalla norma UNI EN ISO 9001:2008 alla nuova revisione UNI EN ISO 9001:2015.
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