Riassunto analitico
Per un’analisi completa sul tema dell’intermedialità, si dovrebbe intraprendere un lungo percorso di studio a partire dai Greci, ma in questa sede affronteremo la questione focalizzando la nostra attenzione sul concetto di opera d’arte totale che, secondo chi scrive, ha sicuramente gettato le basi per uno studio più approfondito riguardo l’intreccio tra linguaggi, l’incontro tra arti e media che, in ogni caso, si riferisce ampiamente alla cultura ellenica. Partiremo da Richard Wagner, compositore poeta e saggista tedesco, il quale si è focalizzato sul concetto di opera d’arte totale, considerandolo come un prodotto capace di generare una rappresentazione in cui parola, musica e dramma sono unite con lo scopo di risvegliare quel mito tipico della cultura ellenica dove i significati universali di contenuti immaginari venivano veicolati e vissuti. Per concludere tale processo, Wagner sostiene come la musica rivesta un ruolo essenziale nel comunicare ciò che le parole non riescono a veicolare, mentre la poesia, attraverso rima e allitterazione unificherà psichicamente le immagini espresse nel testo. Il risultato è un’opera d’arte universale che viene considerata come un prodotto sociale e, per dirla con le parole di Wagner, un dramma. Accoglieremo all’interno della nostra analisi coloro che si sono dimostrati favorevoli ad una sintesi tra le arti, ma esamineremo anche gli studiosi che si sono opposti a tale visione, affermando come il singolo media riuscisse ad esprimere tutta la sua potenzialità esclusivamente trattando i suoi linguaggi e non accogliendone altri a lui estranei. In questo senso, ci focalizzeremo su Robert Bresson, regista e sceneggiatore francese che, nel suo testo “Note sul cinematografo” , ha ampiamente trattato la questione, dimostrandosi riluttante ad una sintesi tra linguaggi di media diversi. Successivamente ci focalizzeremo su Fluxus, un gruppo neo dadaista nato nel 1961 in Germania e poi diffusasi nel resto d’Europa e in Asia. Fluxus è considerato come un luogo dove l’arte, la vita e la realtà si incontrano e si confondono , un ambito all’interno del quale viene profondamente rivisitato il concetto di opera d’arte. In questo senso, il pensiero di Joseph Beuys, pittore e scultore tedesco, nonché aderente a Fluxus, risulta necessario in quanto attacca la concezione di arte come prodotto privilegiato e realizzato da un’artista costruttore di macchine assolute, proponendone una rivisitazione nel concetto di arte sociale . Tali contributi si configurano sicuramente tra quelli che hanno fornito al moderno concetto di intermedialità un terreno fertile, necessario al suo sviluppo e alla sua diffusione, inoltre hanno contribuito a renderlo un argomento d’interesse per studiosi e ricercatori. Il risultato è un’ampia disponibilità teorica e numerosi esempi reali che possiamo ritrovare in ogni disciplina artistica: cinema, fumetto, musica, pittura ecc…
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