Riassunto analitico
Il virus erpetico umano sesto (HHV-6) appartiene alla famiglia beta dei virus erpetici. Sono state descritte 2 varianti genetiche: HHV-6(B) è l’agente eziologico della sesta malattia o exanthem subitum, HHV-6(A) è stato associato a diverse malattie nell’adulto e diversi disturbi neurologici. Tutti i virus erpetici condividono l’abilità di mantenere uno stato di persistenza/latenza nell’ospite dopo l’infezione primaria, ma a differenza degli altri virus erpetici, HHV-6 è in grado integrarsi nel genoma della cellula ospite. CIHHV-6 indica quella condizione per cui l’intero genoma del virus è integrato in un cromosoma della cellula ospite. HHV-6 è in grado di legarsi al DNA cellulare in corrispondenza dei telomeri grazie alle sequenze ripetute situate alle due estremità del suo genoma identiche a quelle dei telomeri dei vertebrati. Essendo integrato in tutte le cellule dell’individuo e quindi anche nella linea germinale, può essere ereditato in modo mendeliano con una probabilità del 50%. Oltre alla trasmissione genetica, popolazioni cellulari contenenti CIHHV-6 possono essere trasmesse tramite trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche (HSCT) e probabilmente anche tramite trapianto di organo solido (SOT). Diverse sono le problematiche legate al fenomeno dell’integrazione cromosomica di HHV-6 ancora da chiarire come ad esempio la diagnosi differenziale rispetto alla condizione di attiva replicazione comunemente indagata mediante il dosaggio delle copie virali nel plasma: l’elevata carica virale caratteristica dei soggetti portatori di CIHHV-6 può mimare un’infezione acuta; la capacità di HHV-6 integrato nel genoma cellulare di riattivarsi o di produrre trascritti virali e di conseguenza l’effetto di CIHHV-6 sul sistema immunitario e sulla risposta cellulo-mediata. In questo tirocinio, ho avuto l’occasione di studiare il fenomeno di integrazione di HHV-6 sia dal punto di vista molecolare che immunologico. Sono stati selezionati per questo studio sei individui portatori di integrazione e rispettive famiglie. La condizione di portatore di CIHHV-6 è stata determinata mediante l’amplificazione di sequenze virali nel DNA estratto dai bulbi capilliferi e su plasma/sangue in toto (PCR, Q-PCR). Tramite PCR cromosoma-specifica per i cromosomi 2, 11, 17 e 18, è stato individuato e sequenziato il sito di integrazione del virus sul cromosoma 17 in 2 individui e rispettive famiglie. Tramite FISH (fluorescence in situ hybridization) è stata confermata l’integrazione sul braccio corto del cromosoma 17 e individuato il cromosoma 19 come sito di integrazione di un terzo individuo risultato negativo alla PCR cromosoma-specifica. La rilevazione e caratterizzazione della risposta immune specifica verso HHV-6 è stata effettuata mediante le metodiche IFNg-EliSpot e CSA (cytokine secretion assay). Per la stimolazione della risposta T cellulare virus-specifica sono stati utilizzati 2 pool di peptidi overlappanti delle proteine U54 e U90 di HHV-6. I risultati di tale analisi hanno evidenziato che anche nei soggetti portatori di CIHHV-6 sono presenti cellule T IFNg producenti in risposta alla stimolazione con antigeni virali; che questa risposta HHV-6 specifica è comunque minore rispetto a soggetti sani HHV-6+ o a soggetti con linfadenite in cui è stato dimostrato il ruolo patogenetico di HHV-6 (Media di risposta verso U54: 31vs73vs113; U90: 15vs69vs230, SFC/10^6 PBMCs). La caratterizzazione fenotipica con markers di superficie ha evidenziato che negli individui portatori di CIHHV-6 la bassa risposta rilevata è prevalentemente Central Memory (CM: CD3+ CD8+/CD4+ CD62L+).
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