Riassunto analitico
Il virus umano erpetico sesto (HHV-6) appartiene alla famiglia dei β-herpesvirus, è ubiquitario ed esiste in 2 principali varianti: HHV-6A e HHV-6B. E’ l’agente eziologico responsabile della sesta malattia nei bambini, i quali vengono infettati generalmente nei primi anni di vita e molto spesso in modo asintomatico. In analogia con gli altri herpes virus, dopo l’infezione primaria, è in grado di stabilire una forma di latenza. Nel corso della vita HHV-6 può riattivarsi, evento che accade specialmente in pazienti sottoposti a trapianto, di organo solido o midollo, quindi in uno stato di immunosoppressione. L’incidenza massima di riattivazione si riscontra nelle 2-4 settimane successive al trapianto ed è per lo più a carico della variante B. Recentemente è stato investigato il possibile ruolo patogenetico di HHV-6 in pazienti con linfadenopatie benigne/reattive (LAP), localizzate o generalizzate, per le quali sono state ripetutamente escluse tutte le possibili cause ad oggi note. Sono classificate come LAP quelle situazioni in cui si riscontra un’anomalia nelle dimensioni, consistenza o numero di linfonodi. All’esame istopatologico una LAP può presentare quadri differenti quali iperplasia follicolare reattiva (RHF) o espansione paracorticale. Per avvalorare l’ipotesi di un possibile coinvolgimento di HHV-6 è stato condotto uno studio su una coorte selezionata di pazienti (10 pazienti) caratterizzati da RHF ed espansione paracorticale in assenza di un a sintomatologia convenzionale. Sono state sfruttate tecniche immunoistochimiche e molecolari. Per questi pazienti, l’immunoistochimica sulle FDCS del centro germinativo è risultata fortemente positiva alla p101K di HHV-6. I dati sierologici erano positivi per IgM e IgG ad alta avidità o unicamente per IgG ad alta avidità, risultato che suggerisce una riattivazione/reinfezione virale. La viremia valutata nel plasma, nel siero privo di cellule e nei PBMCs è risultata negativa in tutti e 10 i pazienti con immunoistochimica positiva per HHV-6. Al contrario la presenza del genoma di HHV-6 è stata documentata, mediante PCR, su DNA estratto da sezioni di tessuto linfonodale in paraffina. L’assenza di un elevato numero di copie di HHV-6 nel sangue periferico, dimostrata mediante RT-PCR, ha permesso di escludere il fenomeno di CIHHV-6. Dati molecolari, ottenuti da micromanipolazione di tessuto linfonodale di due pazienti, hanno suggerito la presenza di HHV-6 in alcune FDCS positive per p101K, dato che indica infezione virale attiva e replicazione virale in queste cellule. Infine alcuni pazienti, osservati a lungo termine, hanno mostrato un andamento cronico della malattia senza un evoluzione a linfoma. Sulla base dei dati sopra descritti, questo studio si propone di approfondire l’aspetto immunologico di questa nuova entità clinico-patologica. A tale scopo è stata studiata la risposta linfocitaria T-specifica, nella stessa coorte di pazienti ed in controlli sani, attraverso Elispot e il saggio di secrezione citochinica. Per stimolare i PBMCs sono state utilizzate mix di peptidi derivanti da U54 o da U90 di HHV-6. Particolare attenzione è stata posta nel caratterizzare linfociti CD4 e CD8, specifici per HHV-6, che rilasciano INFgamma, IL-10, IL-2 o una combinazione di queste citochine.
|
Abstract
The Human Herpesvirus-6 (HHV-6) is an ubiquitous β-herpesvirus existing in two main variant: HHV-6A and HHV-6B. It is the causative agent of the sixth disease of the childhood and infects, virtually, all children within the first few years of life, generally without symptoms. Like the other human herpesviruses, HHV-6 is capable of persisting in the host after primary infection (latency). HHV-6 reactivation may occur especially in immune-suppressed patients; in most of the cases infection are due to reactivation of HHV-6B, and the incidence peaks at 2 to 4 weeks post transplantation.
Recently, the potential pathogenic role of HHV-6 infection has been investigated in patient with either localized or generalized benign/reactive lymphadenopathies (LAP), in whom other well-recognized causes of lymph node enlargement have been repeatedly excluded. LAP is defined as an abnormality in either size, consistency or number of lymph node, and it can be caused by several different pathogeneses. Reactive LAP may present with different morphological features, on histopathological examinations, as reactive follicular hyperplasia (RFH) or paracortical expansion. The suspected involvement of HHV-6 has been investigated, by both molecular and immunohistochemical assays, in a selected cohort of patients showing both RFH and paracortical expansion in the absence of constitutional symptoms. In this patients distinct immunohistochemical features have been observed, with a strong positivity with HHV-6B p101K antibody in FDCs of germinal centers. Serology was either positive for both IgM and IgG with high avidity or positive only for IgG with high avidity, thus suggesting viral reactivation/reinfection. However, the molecular analyses failed to detect HHV-6 viremias in either plasma or cell-free-serum samples or PBMCs of all the 10 patients with positive HHV-6B immunohistochemical staining. Instead positivity for HHV-6B sequences was documented by PCR analyses performed on DNA extracted from formalin-fixed, paraffin-embedded lymph node tissue sections. Absence of HHV-6 DNA sequences in peripheral blood, as documented by quantitative RT-PCR assays, excluded the phenomenon of CIHHV-6. The molecular data obtained from tissue micromanipulation of lymph node sections of two patients, suggested that HHV-6B DNA sequences may be detected in some p101K immune-positive FDCs, indicating active viral infection and replication in these cells. Of further interest, in some patients, observed for a long-term follow-up, lymphadenopathy showed chronic/relapsing behavior, without evolving into lymphoma.
On the bases of the data above-mentioned, with this study we aim to clarify the immunological aspects of this novel clinic-pathologic entity. In this purpose the T-lymphocyte specific response, for the same patients cohort plus healthy control, versus HHV-6 has been investigated by Elispot and Cytokine Secretion Assay. The HHV-6 U54 or U90 peptides mix has been used to stimulate PBMCs cytokine secretion. We focused on the characterization of HHV-6 specific CD4 and CD8 T-lymphocytes that release INFgamma, IL-10, IL-2 or a combination of these cytokines.
|