Riassunto analitico
La mia ricerca analizza il fumetto di Renè Rìos Bottillèr, Condorito (1954-2000.), il colosso editoriale cileno che è stato in grado di incarnare appieno il carattere e l’animo dei suoi connazionali ma non solo, tanto da diventare emblema della classe media dell’America latina degli anni ’70, cancellando pregiudizi e rivalità, divisioni ideologiche, politiche e culturali tra i vari popoli latini, grazie all’umiltá e l’irresistibile simpatia di questo personaggio. Assieme a Quino, autore del celebre fumetto argentino Mafalda, Renè Rìo, detto Pepo, è riconosciuto come uno dei fumettisti sudamericani più talentuosi di sempre. Ha ottenuto notorietà internazionale grazie al suo condor umanizzato, Condorito, che con la sua internazionalizzazione ha accompagnato anche generazioni di emigranti ispanici nelle loro nuove terre, dove continuando a leggere le barzellette dell’amato Condorito, trovando conforto nelle sue barzellette, sempre in grado di restituire quel sapore di casa anche quando si è lontani dalla propria terra. La tesi è suddivisa in tre parti: nella prima viene introdotta la biografia del creatore di questo fumetto, di cui poi si percorre la storia dalla sua prima comparsa nel 1949 fino ad oggi, che in qualche modo continua a resistere alle pressioni di una realtà editoriale in continuo cambiamento. Nella seconda parte si analizzano il contesto socio-culturale del fumetto, l’ambientazione e i temi che affiorano nell’umorismo delle strisce, gli elementi linguistici e culturali che caratterizzano Condorito, e tutti quei vincoli che per loro natura costituiscono delle complicazioni non indifferenti nella traduzione. La terza parte invece è costituita da proposte traduttive di alcune vignette estratte dalla raccolta n. 1 di Condorito, suddivise in tre categorie: quelle in cui una semplice traduzione letterale riesce a conferire sia il significato che l’elemento umoristico del testo originale, quelle che vanno reinterpretate secondo elementi pragmatici ed equivalenze linguistiche e culturali proprie della lingua e cultura di arrivo, ed una terza e più insidiosa tipologia; ovvero quelle strisce che contengono forti vincoli culturali, grafici o testuali che non risulterebbero nella lingua di arrivo e pertanto bisogna ricorrere a soluzioni estreme come reinvenzioni totali.
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