Riassunto analitico
Il raggiungimento della libertà non coincide esattamente con l’uscita dal carcere. Negli ultimi anni, all’interno del penitenziario, si è cercato di aiutare il detenuto a costruirsi una nuova identità e trovare nuovi scopi di vita, offrendogli la possibilità di partecipare ad attività e progetti culturali e sportivi. Nonostante quest’opera rieducativa, il momento della scarcerazione è sempre delicato in quanto, il detenuto, si ritrova spesso abbandonato a sé stesso, spaesato, senza punti di riferimento e circondato dai giudizi di una società che gli ricorda sempre la sua condizione, finendo per categorizzarlo e ostacolarlo nel suo percorso di rinascita. È proprio questo momento dove, se non vi è un sostegno o un aiuto, il soggetto rischia di ripercorrere la vecchia strada della delinquenza. È davvero possibile, quindi, per un soggetto che ha commesso un crimine, risocializzarsi e avere prospettive di vita migliori oppure sarà sempre destinato a portare il peso dello stigma? Questo elaborato cerca di dare una risposta indagando le opinioni e gli atteggiamenti della popolazione riguardo questo tema. È stato somministrato un questionario online ad un campione di persone alle quali veniva chiesto di esprimersi in merito ad alcune dimensioni come la moralità del detenuto, le motivazioni che lo spingono a compiere questi gesti, ma anche la loro predisposizione al reinserimento di quest’ultimo nella società. Nonostante dai risultati sia emersa una tendenza positiva ad attuare comportamenti pro sociali nei loro confronti, permane un sottile strato di diffidenza che può essere dovuto a pregiudizi infondati, per questo motivo sarebbe bene creare momenti di contatto tra la popolazione e i detenuti, in modo tale da poter conoscere la loro realtà e i fattori che li hanno spinti a compiere determinate scelte ed azioni.
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