Riassunto analitico
Nella gassificazione, combustibili solidi ricchi di carbonio vengono convertiti in un gas di sintesi denominato syngas grazie ad un processo endotermico. In questo modo sostanze organiche di poco valore possono essere trasformate in un prodotto versatile e dal maggior potere calorifico. Il maggior ostacolo incontrato per la commercializzazione di questa tecnologia però è rappresentato dalle impurità contenute dal gas costituite da particolato e catrami. Fatta questa breve premessa, occorre specificare che il seguente lavoro ha come oggetto, in particolare, il metodo “Solid Phase Adsorption” per la determinazione quantitativa dei catrami e del particolato prodotti dalla gassificazione di biomasse lignocellulosiche che rappresentano un tema alquanto delicato, perchè coinvolgono in un certo senso tutti gli aspetti costruttivi e di progettazione di questa tecnologia. Nel primo capitolo si cercheranno di analizzare le varie tematiche del processo, dalle biomasse sfruttate per l’alimentazione, alle tipologie di impianti, fino ad arrivare ai metodi di valutazione dei contaminanti maggiormente impiegati, realizzando così un quadro completo.
Il capitolo successivo avrà ad oggetto lo studio dei materiali ed i metodi impiegati, quali il gassificatore Power Pallet PP30 ideato dalla compagnia “ALL Power Labs” ed il prototipo sperimentale Femto Gasifier utilizzati per il prelievo del gas di sintesi analizzato. Proseguendo con la descrizione del metodo TSP (Tar Sampling Procedure), pratica semplificata della procedura da protocollo che si differenzia per la mancanza del filtro anti-particolato, servitasi come riferimento delle successive misure, in particolare ottenute tramite un approccio gravimetrico della tecnica SPA (Solid Phase Adsorption).
Nell’ultima parte verranno presentati i risultati ottenuti dai vari campioni per le differenti prove con l’obbiettivo di validare l’utilizzo del metodo SPA, in quanto riduce in maniera significativa i costi delle apparecchiature per le analisi, gli spazi e le tempistiche di campionamento permettendo quindi il monitoraggio delle varie fasi del processo. I dati ottenuti mostrano una possibile applicazione del metodo, nel dettaglio i valori dei catrami risultano sicuramente confrontabili, mentre quelli riguardanti il particolato non sono del tutto allineati, va però considerato il numero statisticamente basso di campioni ed inoltre la variabilità dei volumi campionati e delle condizioni di utilizzo che sono state modificate in fase di sviluppo. Infine, verrà mostrata una prima bozza di disegno e progettazione di un porta filtro a doppia camera riscaldato, da implementare in futuro a monte del treno di campionamento, per ovviare al problema della condensa dei catrami sullo stesso e quindi dividere le operazioni di campionamento dei tars e del particolato migliorando così la loro determinazione.
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