Riassunto analitico
Dopo aver descritto gli sviluppi più recenti della ricerca sulle funzioni degli atteggiamenti ambivalenti, questa dissertazione presenta uno studio su come l’ambivalenza possa rappresentare una strategia che gli individui mettono in atto al fine di evitare i costi di un conflitto sociale. Abbiamo condotto un esperimento nel quale abbiamo incluso una manipolazione per indurre atteggiamenti ambivalenti in merito al tema dell’adozione da parte di coppie omosessuali oppure per indurre atteggiamenti univalenti (positivi o negativi). Una volta effettuata la manipolazione, attraverso un questionario è stata misurata la disponibilità dei rispondenti a discutere con due persone: la prima con un atteggiamento estremamente favorevole rispetto al tema e la seconda con un atteggiamento estremamente negativo. La manipolazione dell’ambivalenza è avvenuta con successo per quanto riguarda l’ambivalenza soggettiva mentre non è stata efficace nell’ambivalenza potenziale: i risultati mostrano come i partecipanti ai quali sia stata indotta dell’ambivalenza soggettiva effettivamente siano meno selettivi rispetto agli interlocutori, cioè facciano meno differenza nella disponibilità a discutere con chi possiede un atteggiamento contrario o favorevole, rispetto alle persone univalenti che preferiscono discutere con chi la pensa come loro. Questo risultato si colloca in linea con gli studi che sostengono che gli atteggiamenti ambivalenti abbiano funzioni positive per l’individuo e non siano necessariamente atteggiamenti deboli.
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