Riassunto analitico
L’elevato inquinamento e l’impatto ambientale causati dalla produzione del cemento Portland hanno portato ad ampliare le ricerche verso materiali cementizi supplementari, per lo sviluppo di prodotti e tecnologie ecosostenibili nel settore delle costruzioni. Visto l’aumento degli scarti agricoli (biomassa) negli ultimi anni e la crescente domanda di calcestruzzi ecologici, un numero sempre crescente di ricercatori ha focalizzato la propria attenzione nell’impiego di questi flussi residuali vegetali nei materiali da costruzione. Questo lavoro di tesi si pone l’obiettivo di valutare la conversione della pula di farro a cenere per esaminare il suo potenziale impiego come materiale cementizio supplementare (MCS). L’alto tenore di silice, nonché l’ampia disponibilità in Italia, forniscono i presupposti principali per l’indagine eseguita. Per perseguire l’obiettivo la pula di farro e la cenere da essa ottenuta sono state approfonditamente caratterizzate. Le analisi spettroscopiche a dispersione di energia (EDS) condotte sui materiali hanno rivelato eterogeneità nella distribuzione di elementi chimici nella struttura cellulare. La più alta concentrazione di SiO2 è stata rilevata in corrispondenza della pagina superiore della foglia (% SiO2> 98%). Come da previsione, nella composizione chimica globale delle ceneri, SiO2 è il principale ossido presente. I trattamenti termici, per la conversione della pula di farro in cenere, sono stati selezionati per garantire una rimozione quasi totale della materia organica e la presenza di SiO2 in forma amorfa. I test di Fratini, condotti su miscele ottenute sostituendo al cemento Portland ordinario percentuali in peso variabili dal 10 al 30% di ceneri, hanno dimostrato la pozzolanicità sistemi cementizi. A seguire, sono state selezionate tre miscele, caratterizzate dalla medesima lavorabilità, per le quali è stato seguito il processo di idratazione tramite FTIR, TG-DTA e SEM-EDS ad 1, 7 e 28 giorni di maturazione.
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