Riassunto analitico
La tesi parte da un’indagine delle relazioni culturali e storiche tra la Scozia e i Caraibi per poter poi approfondire le ragioni che hanno spinto alcuni romanzieri scozzesi contemporanei a scrivere sul ruolo che la Scozia ebbe nella colonizzazione britannica delle Indie Occidentali tra Settecento e Ottocento. Tali aspetti saranno inseriti nel più ampio dibattito riguardante la legittimità o meno dell’inclusione della letteratura scozzese nel discorso postcoloniale. In particolare, i romanzi The Quiet Stranger (1991) di Robbie Kydd, Joseph Knight (2003) di James Robertson e Illustrious Exile (2006) di Andrew O. Lindsay anticipano gli studi storici sul coinvolgimento della Scozia nella tratta atlantica degli schiavi e nel loro sfruttamento nelle piantagioni caraibiche. La tesi si apre con un’introduzione sulla storia della Scozia tra Settecento e Ottocento e del rapporto tra quel passato e l’identità scozzese. Il lavoro poi prosegue con la presentazione delle principali teorie sul postmodernismo e il postcolonialismo, ponendo particolare attenzione alla loro applicabilità in relazione alla letteratura scozzese contemporanea. Gli studi teorici e storico-letterari offrono un supporto fondamentale per l’indagine delle tre opere prese in esame, delle quali ad oggi non esiste un’ampia trattazione critica. Kydd, Robertson e Lindsay, soffermandosi sulla presenza scozzese nei Caraibi, danno un contributo notevole al complesso tema del recupero della memoria storica. Nei romanzi analizzati, infatti, la riscoperta del passato coloniale scozzese costituisce non solo un’opportunità per trattare importanti questioni etiche riguardanti la razza, la classe e il genere, ma anche un invito all’analisi critica dell’identità e del ruolo della Scozia sia all’interno del Regno Unito, sia internazionalmente nel passato e nel presente.
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Abstract
The thesis seeks to analyse the cultural and historical relations between Scotland and the Caribbean, in order to investigate the reasons that led some Scottish contemporary novelists to write about Scotland’s role in the colonisation of the West Indies between the eighteenth and the nineteenth century. These aspects will be related to the complex debate on the legitimacy of including Scottish literature within the postcolonial discourse. In particular, Robbie Kydd’s The Quiet Stranger (1991), James Robertson’s Joseph Knight (2003) and Andrew O. Lindsay’s Illustrious Exile (2006) anticipate historical studies concerning Scotland’s involvement in Atlantic chattel slavery and the exploitation of slaves in the Caribbean plantations. The thesis opens with a historical introduction on eighteenth and nineteenth-century Scotland, as well as on the analysis of Scottish identity in this historical period. Then, an overview of the major postmodern and postcolonial literary theories will follow, paying specific attention to their applicability to Scottish contemporary literature. These theories provide a framework to investigate the three case-studies, which to date have not received the critical attention they deserve, not even in Scottish studies. Dealing with the characteristics of Scots’ presence in the Caribbean, Kydd, Robertson and Lindsay considerably contribute to the complex theme of the recovery of historical memory. By unveiling the Scottish colonial past, not only can these authors deal with important issues of race, class and gender, but they also suggest ways of analysing Scottish identity critically, as well as showing Scotland’s national and international role both in the past and in the present.
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